Dopo la trasferta di Bergamo un’altra bestia nera per l’Inter

Udinese-Inter gol Di NataleSeconda trasferta consecutiva per la nuova Inter di Mazzarri che, dopo aver fatto visita all’Atalanta nel turno infrasettimanale, sarà di scena al Friuli di Udine. Un altro terreno, quello friulano, che negli ultimi anni ha rappresentato per i nerazzurri una roccaforte difficile da espugnare e che ha visto spesso la Beneamata soccombere sotto i colpi di una squadra che, da molte stagioni ormai, si è inserita prepotentemente tra le prime d’Italia.

Una squadra a cui, purtroppo (per il calcio italiano), sono mancate la caratura, l’esperienza e la determinazione necessarie per approdare nell’Europa che conta, quella dei grandi. Eliminata per due anni di fila ai preliminari di Champions per mano dell’Arsenal, prima, e dei portoghesi del Braga (ai calci di roigore dopo un’esecuzione scellerata di Maicosuel, ndr) poi, i bianconeri del tecnico Guidolin si sono persi nei meandri tortuosi di un’Europa League vissuta più come un impiccio che come una possibilità.

Discorso diverso per il campionato nostrano in cui la compagine del patron Pozzo è riuscita negli anni a mantenere standard qualitativi costanti e, sopratutto, di primissima fascia anche grazie ad un certosino ed eccelso lavoro di scouting. Un lavoro di ricerca, di scoperta che ha consentito di lanciare dei giovani sconosciuti, di valorizzarli, di monetizzare (vendendoli come veri e propri pezzi pregiati) e di sostituirli con nuovi talenti pronti al grande salto.

Un percorso finanziario e tecnico virtuoso e di ampio respiro che ha consegnato, negli anni, a mister Guidolin materiale umano da plasmare e da assemblare per costruire una macchina perfetta in un ambiente disteso a cui lo stesso tecnico si è legato quasi in ragione di una fidelizzazione alla causa. Grazie a questi sincronismi e a questa sinergia tra allenatore, squadra, staff dirigenziale e società, l’Udinese è riuscita a riconfermarsi nonostante la cessione di interpreti illustri (basi pensare, tra gli altri, a Sanchez, Handanovic, Benatia, Armero, Isla, Pizarro) per rimpiazzarli con nuove leve in trampolino di lancio (Brkic, Muriel, Basta, Gabriel Silva, Allan), mantenendo intatto il livello di rendimento grazie ad un’opera lungimirante di progettualità e di programmazione.

Attualmente i bianconeri friulani, dopo una partenza non molto scattante, occupano una posizione intermedia di classifica ed arrivano dall’ottima prestazione offerta contro la Roma e dalla vittoriosa trasferta contro il Sassuolo. Da un punto di vista tattico, quest’anno il tecnico Guidolin ha ridisegnato una squadra maggiormente camaleontica proponendo, a volte, anche il 4-4-2, il 4-3-1-2 ed il 3-4-2-1.

La base solida di partenza resta però il 3-5-2 che, solitamente, prevede Brkic tra i pali, la difesa guidata da Danilo con ai lati uno tra Hertaux o Naldo e il recuperato Domizzi; Basta e Gabriel Silva esterni, con Allan perno centrale e due tra Pinzi (indisponibile domenica perchè squalificato, ndr), Lazzari, Pereyra e Badu come interni; Di Natale come riferimento centrale alle cui spalle dovrebbe agire uno tra Muriel, Pereyra e Nico Lopez, a seconda delle valutazioni che il mister farà anche in considerazione dell’avversario. Una squadra che conosce filosofia di gioco, metodi, soluzioni e giocate a memoria e che, soprattutto tra le mura amiche, fa dellintensità, dell’aggressione e delle ripartenze ficcanti la sua forza.

Ci vorrà un’Inter attenta, che non accetti di giocare sotto ritmo, concentrata e compatta tra i reparti per non concedere campo e spazio ai friulani.

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