Mandorlini: “Tifo Inter, non sarà una partita normale. Thohir? Non volevo crederci. Mazzarri è bravo, ma…”

Andrea MandorliniSabato sera Andrea Mandorlini tornerà a San Siro da avversario. Con il suo Verona dei miracoli, il tecnico gialloblu si preparara a sfidare l’Inter nell’anticipo della 9^giornata. Di questo e di tanto altro, ha parlato in un’intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Mandorlini, riavvolgiamo il nastro. Siamo a fine luglio ed ha appena finito di assistere al varo dei calendari: Milan, Roma e Juventus nelle prime 5 giornate.

“Sono davanti alla tv e penso: ‘Sarà durissima’. E allora ab­biamo fatto un lavoro estivo mi­rato a una buona partenza: per il precampionato sono stati scel­ti avversari tosti. Siamo andati ben oltre le aspettative. Non pensavo di trovarmi al quarto posto ma al tempo stesso dico che ce lo meritiamo”.

E ora cosa accade?

“E ora presto torneremo nor­mali o magari continueremo a sorprendere, chi può dirlo… I ti­fosi è giusto che sognino, ma se parliamo di sorpresa bisogna di­re che questa squadra ha una sua idea di gioco, è fondata su un progetto che parte da lonta­no”.

Jorginho, Iturbe, Toni.

“Tre giocatori importanti. Jorginho è bravo, può giocare in tanti ruoli, è duttile. Iturbe è stata una bella intuizione del d.s. Sogliano: nella rosa manca­va un giocatore con quelle ca­ratteristiche. Toni lo volevo con me già dopo Dubai e andò alla Fiorentina. Mi spiace tenere in panchina uno come Cacia che ha fatto 24 gol in B ma ora è giu­sto andare avanti con un certo assetto”.

Ha riportato il Verona in A dopo 11 anni. Lo scorso anno ha mai sentito la panchina in pericolo?

“Credo di non essere stato mai in discussione. La società è sempre stata al mio fianco”.

L’obiettivo resta la salvez­za?

“Sì. Ma il nostro scudetto sarà conquistarla prima di tutti e ot­tenerla prima delle altre rivali significa aver fatto un gran torneo e al tempo stesso magari per noi ne comincerà un altro…”.

Cosa ha detto fin qui il campionato?

“Per lo scudetto sarà un duel­lo Juventus­-Roma con il Napoli un gradino sotto. Garcia? E’ stato bravo a dare un’organizzazio­ne di gioco all’enorme talento dei suoi giocatori. La Roma ha tanti campioni, lui ha dato una sistemata”.

E’ un Mandorlini diverso ri­spetto alle precedenti espe­rienze in A con Atalanta e Siena?

“Credo di essere cambiato, cresciuto. Nei miei confronti spesso si è parlato sulla base di preconcetti: Mandorlini è un orso, Mandorlini ha un carat­teraccio e cose di questo ti­ po. E invece quando una persona mi conosce bene si accorge che sono completamente diver­so da come immaginava. Nella mia car­riera ho avuto un paio di esoneri strani ma, a parte il Verona, non bisogna sottova­lutare la pro­mozione con l’Atalanta, i re­cord con lo Spe­zia, lo scudetto e le coppe vinte in Roma­nia. Si fa troppo in fretta a dimenticare le cose positive”.

Sabato a San Siro sfida l’Inter, la«sua»Inter. E’ anco­ra abbonato a Inter Channel?

“E’ vero (ride…) avevo l’ab­bonamento a Inter Channel. Non ho mai nascosto la mia pas­sione: da ragazzino tifavo Inter, poi ci ho giocato, ho vinto lo scudetto dei record (58 punti, ndr) allenato dal mio maestro, Trapattoni. Per me questa non sarà mai una partita normale, entrare a San Siro mi dà sempre un’emozione speciale”.

Ricordi di quell’Inter 1988­/1989?

“Un gruppo straordinario. Grandi campioni, grandissimo tecnico. Con Trapattoni ogni tanto ci sentiamo: gli ho rubato il modo di gestire il gruppo, lui era sempre diretto, parlava chiaro. Prima di andare via dal­ l’Inter mi disse: ‘In questa sta­gione ti ho impiegato poco, scu­sami. Ma ti rifarai presto quan­do smetterai di giocare perché diventerai un grande allenato­re’. Sono sempre in contatto con Baresi (l’unico ancora in società, ndr), Ferri, Bergomi, Zen­ga…”.

Come valuta il passaggio del 70% dell’Inter da Moratti a Thohir?

“Ci ho creduto solo quando il cambio al vertice è diventato uf­ficiale: a un certo punto ho letto dell’invito di Pellegrini a formare una cor­data italiana. Ho fatto il tifo per questa soluzione, peccato sia andata diversamente”.

Come vede l’Inter di Maz­zarri?

“E’ un tecnico bravo che sta operando una ricostruzione, però quest’anno difficilmente lotterà per lo scudetto”.

Firmerebbe per un pareg­gio a San Siro?

“Non partiamo battuti per­ché il mio Verona ha un gioco, comunque firmerei perché così saremmo tutti contenti. (ride, ndr) Tutti chi? Il Verona e anche io…”.

 

 

Fonte: La Gazzetta dello Sport

 

 

 

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