Bianchetti e Longo in cerca di spazio, ma per il giovane Samu la strada è tutta in salita

Bianchetti LongoSquadra che vince non si cambia. Questo sarà stato sicuramente il pensiero di Andrea Mandorlini, tecnico dell’Hellas Verona, che tanto bene ha fatto in queste prime sette partite di campionato in cui ha collezionato 13 punti, piazzandosi al quinto posto a una lunghezza dall’Inter di Walter Mazzarri.

Proprio questi risultati sorprendenti hanno fatto sì che giovani di grande prospettiva, come Matteo Bianchetti (strepitoso nell’ultimo match dell’Under 21 contro il Belgio) e Samuele Longo – ancora legati contrattualmente alla società nerazzurra – venissero impiegati con il contagocce. Avendo trovato fin dall’inizio della stagione la quadratura del cerchio con un propositivo 4-3-3, il tecnico gialloblu ha cercato di cambiare il meno possibile all’interno del suo undici.

Potrebbe sembrare un paradosso, ma gli ottimi risultati ottenuti sul campo dalla compagine scaligera hanno condizionato l’inserimento dei due giovani canterani interisti: il difensore centrale, al suo secondo anno in Veneto dopo la promozione ottenuta l’anno scorso, fatica a ritagliarsi un posto tra gli esperti Maietta e Moras, che gli hanno fatto spazio solo in tre circostanze (di cui una da titolare); discorso ancora più impietoso per il baby attaccante di Valdobbiadene, con zero presenze all’attivo e un’altra avventura – come quella vissuta all’Espanyol un anno fa – che rischia di compromettere il suo percorso di crescita. Il redivivo Toni, l’esperienza di Cacia, la duttilità di Martinho e la sorpresa Iturbe hanno relegato il 21enne centravanti trevigiano a un ruolo di semplice spettatore.

A influire sull’utilizzo di questi giovani è anche la formula scelta per il loro trasferimento: un Bianchetti in comproprietà, e quindi con il 50% del cartellino in mano al Verona, spingerà quasi certamente la società del presidente Maurizio Setti a valorizzare il giocatore al fine di ricavare una cifra adeguata in caso di futura vendita. Situazione più intricata per Samuele Longo, arrivato con la formula del prestito secco e destinato quindi a tornare a Milano a fine campionato senza possibilità di introiti per le casse gialloblu.

Per questo, se da un lato la dirigienza nerazzurra è convinta che il capitano dell’Under 21 avrà modo di imporsi nell’undici scaligero, dall’altro si fa largo la preoccupazione per i tanti ostacoli che dovrà affrontare e superare l’attaccante trevigiano. La speranza dell’Inter è che prima o poi, anche Samuele riesca a ritagliarsi il suo spazio, così come stanno facendo Bardi, Duncan, Mbaye e Laxalt in altre province d’Italia. Il futuro dell’Inter potrebbe essere nelle loro mani…

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