La parabola di Jonathan, da simbolo di un’Inter in declino a pedina indispensabile

Jonathan Inter-Fiorentina esultanzaE’ quasi incredibile come la vita e le prestazioni di uno sportivo possano cambiare con una velocità disarmante, facendo mutare, di conseguenza, opinioni, giudizi e valutazioni. La cura Mazzarri, che, pian piano e con qualche intoppo fisiologico, sta rigenerando l’Inter, sembra aver avuto effetti benefici soprattutto su alcuni interpreti che negli anni passati si erano espressi in tono minori.

I commenti per Ricky Alvarez, tra i migliori in assoluto per rendimento in tutta la Serie A, si sono sprecati a iosa; allo stesso modo non si può non notare la metamorfosi di Jonathan Cicero Moreira, meglio conosciuto come Jonathan, esterno destro brasiliano classe ’86 su cui, fino a poco tempo fa, si sprecavano battute e ironia di tutti i supporters italiani.

Il terzino verdeoro, schernito da web e tifosi di ogni ordine e grado, era divenuto in un attimo l’icona maggiormente rappresentativa di un’Inter che aveva miseramente fallito tutti gli obiettivi stagionali fino a ritrovarsi nel baratro dell’oblio. Quanto i giudizi nel calcio cambino con la velocità di un battito di ciglia è cosa risaputa ed allora il povero Jonathan, arrivato in Italia con il fardello pesante dell’etichetta di erede del Colosso Maicon, contro la sua volontà, si è ritrovato ad essere bollato come il classico bidone. Il destino sa essere beffardo, ma allo stesso tempo risarcitorio.

Il risarcimento dell’esterno brasiliano è arrivato dalla panchina, da quel Mazzarri che ha saputo ridonargli fiducia, convinzione e, forse, un ruolo maggiormente confacente alle sue caratteristiche. Passo dopo passo, dopo un precampionato passato a sgobbare, Jonathan ha scalzato compagni e scalato gerarchie, fino a ritagliarsi un posto da titolare sull’out destro a suon di discrete prestazioni farcite da assist e goal.

Rendimento costante, coraggio e atteggiamento propositivo hanno ridato smalto ad un giocatore che, sebbene non sia paragonabile al suo illustre predecessore connazionale, ha allontanato con i fatti quella logica che lo voleva come la rappresentazione più autentica della tragicomica discesa agli inferi dell’Inter dopo il trionfale Triplete. Così lo sbeffeggiato Jonathan ha trasformato i fischi sonori in applausi e ha conquistato l’apprezzamento dei propri tifosi, facendo ricredere gran parte della stampa.

Johnny magari non avrà i poteri del protagonista del famoso cartone animato giapponese, ma in questo momento, complici anche le prestazioni rivedibili di Alvaro Pereira, rappresenta un tassello insostituibile per lo scacchiere tattico di mister Mazzarri che lo avrà in campo già contro il Torino: l’esterno verdeoro ieri è infatti tornato a lavorare con il gruppo e salvo ricadute dell’ultima ora, domenica sera tornerà a solcare la corsia destra nel posticipo domenicale.

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