Cavilli legali e nodo deleghe. La trattativa tra Moratti e Thohir va avanti a oltranza

Inter vs Lugano MorattiTutto lasciava presagire che la giornata di ieri sarebbe potuta essere quella decisiva per arrivare alle firme necessarie a Erick Thohir, Roslan Roeslani e Handy Soetedjo per acquistare il 70% dell’Inter ma, anche questa volta, il tanto atteso evento non è avvenuto. La trattativa va avanti ormai da mesi e, per forze di cose, verrà necessariamente portata a termine entro fine ottobre.

Infatti, esiste una deadline, ovvero l’Assemblea dei soci del 29 ottobre. Scadenza imposta dal codice civile (va fatta entro quattro mesi dalla chiusura del bilancio, avvenuta il 30 giugno), che si porta dietro altri passaggi obbligati. Secondo quanto riportato oggi dalle pagine de La Gazzetta dello Sport, per poter infatti ricapitalizzare anche con i soldi indonesiani, bisogna prima aver completato il passaggio delle quote. Ma per arrivare a questo ci sono dei tempi tecnici di minimo 15/20 giorni dopo le firme. Da qui la corsa contro il tempo pare una battuta, visto che le basi della trattativa sono state gettate da mesi che deve per forza portare allo scambio dei fatidici fax entro il fine settimana. Pena l’obbligo di fissare un’altra Assemblea straordinaria poco dopo quella ordinaria.

Quello di ieri sembrava il momento buono, con tanto di comunicato congiunto pronto a essere diffuso. Invece a metà mattina lo stesso Moratti ha spiegato: “Non credo che sia il grande giorno, ma non ci sono più grossi problemi da superare”. Dopo avere ribadito all’ora di pranzo che “non ci sono novità “, il presidente nel pomeriggio non è tornato nei propri uffici, ma è stato comunque avvistato in zona. Inevitabile pensare che invece di ricevere a domicilio i soliti aggiornamenti quotidiani abbia deciso di incontrare i consulenti legali e finanziari impegnati nell’ennesima maratona. Gli studi del resto sono a un tiro di schioppo e il momento è davvero cruciale.

Ma cosa impedisce davvero la chiusura della Thohireide? Alcune fonti assicurano che si tratta soltanto di cavilli legali e di traduzione e che forse oggi, ma più facilmente domani e comunque entro domenica, si potrà chiudere dopo che gli ultimi nodi erano stati sciolti martedì. Ma qualcosa non torna anche a livello di governance. Non tutto infatti sarebbe chiaro a livello di deleghe e poteri di firma che Moratti vorrebbe mantenere per la propria famiglia. Oggi di sicuro è un altro giorno.

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