Inter-Thohir, momento cruciale: tra martedì e mercoledì l’incontro decisivo?

incontro decisivo tra Moratti e ThohirLe voci si rincorrono con sempre più insistenza, con il futuro dell’Inter che da un momento all’altro potrebbe essere nelle mani degli indonesiani. Massimo Moratti ed Erick Thohir non ci saranno fisicamente, ma il tavolo attorno al quale tra martedì e mercoledì a Londra si definiranno gli ultimi dettagli prima del grande annuncio sarà quanto mai qualificato.

Stando a quanto riportato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, a meno di clamorosi colpi di scena, l’incontro ci sarà e avverrà nella capitale inglese, sia per sfuggire alla pressione dei media sia perché lì ci sono le sedi principali dei vari colossi nei rispettivi settori che da mesi lavorano all’affare che porterà il tycoon indonesiano a comprare nel tempo il 75% delle quote societarie dell’Inter. Per conto del club di Corso Vittorio Emanuele saranno presenti il consulente legale Cleary&Gottlieb e quello finanziario Lazard. A rappresentare Thohir anche un supporto sportivo, quell’Inner Circle che svolse lo stesso ruolo per Soros, quando nel 2008 tentò invano di scalare la Roma, e per l’americana Fenway Sports Group, che nell’ottobre 2010 acquisì la proprietà del Liverpool. L’esperto finanziario che cura gli interessi degli indonesiani è invece Ernst&Young, mentre l’aspetto legale è nelle mani dello studio Jones Day, di cui è partner degli uffici milanesi Marco Lombardi, non a caso specializzato in fusioni e acquisizioni.

All’ordine del giorno – spiega ancora la rosea – alcuni dettagli da limare rispetto al precontratto che le parti si erano già scambiate qualche settimana fa. Oltre ai contorni della clausola che garantirebbe a Moratti la prelazione per riacquistare la maggioranza delle quote in caso di futuro disimpegno di Thohir, la definizione della nuova governance, i tempi e modi con cui l’indonesiano inizierebbe a inserire gradualmente i propri uomini di fiducia. Ma uno degli aspetti cruciali resta quello economico. Non tanto relativamente alla cifra che Thohir metterà sul piatto, quanto alla percentuale della torta che l’indonesiano intende destinare al ripianamento immediato dei debiti. Da questo infatti dipende la fetta che spetterà a Moratti: un particolare non da poco, tra affetti e portafoglio.

Thohir infatti ha in testa di raggiungere la parità del bilancio in un paio d’anni e i suoi consulenti sanno bene che per almeno un paio di stagioni bisognerà staccare altri assegni. Si parte infatti da una perdita consolidata di 70/80 milioni alla chiusura del bilancio del 30 giugno 2013. Vero che quasi ogni club italiano è indebitato con le banche e che anche per l’Inter non è obbligatorio estinguere subito il proprio rosso. Ma il magnate pare intenzionato ad alleggerirsi quanto prima della zavorra con le banche, che costa 9 milioni di interessi all’anno.

I tempi tecnici per il passaggio di quote potrebbero allungarsi di qualche giorno, tanto che ormai pare assodato che il vero «effetto Thohir», a livello di mercato, si avvertirà solo nella sessione di mercato di gennaio e soprattutto la prossima estate. Per ora il suo arrivo potrebbe significare semplicemente che non servirà più una cessione eccellente per fare cassa. Il che non è comunque poco. Con calma poi ci sarà poi da capire quali e quanti uomini, ma soprattutto in quali posizioni, Thohir intende piazzare in società. La figura che manca è quella di un amministratore delegato (o CEO, per dirla all’americana) che prenda in mano il comando delle operazioni e renda più snella ed efficiente la società. Poi si metterà mano a livello di comunicazione, marketing e commerciale. La rivoluzione in fondo deve ancora cominciare. E il silenzio di Moratti, che ieri ha riunito la famiglia a Forte dei Marmi ma non ha voluto parlare e ha dovuto rinunciare ad un evento cui era atteso in serata, è la conferma che il momento è quanto mai cruciale.

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