Milito: “Francescoli idolo della mia infanzia. Messi il migliore e l’avversario più duro…”

Diego Milito intervistaDiego Milito, attualmente in fase di recupero dopo la lesione del legamento collaterale, del legamento crociato anteriore e della capsula del ginocchio sinistro, festeggia oggi il suo trentaquattresimo compleanno e, in un’intervista rilasciata al sito ufficiale della UEFA, racconta ai tifosi, tra le altre cose, il suo approdo in Europa, quali sono stati i difensori più difficili da affrontare e gli idoli che hanno contraddistinto il suo amore per il calcio.

Il Principe, comincia a parlare dei primi calci dati al pallone: “Sia io che mio fratello siamo cresciuti in una famiglia che adorava il calcio. A 5 anni ho iniziato a giocare in un club del mio quartiere in Argentina. Migliorando sono passato all’Academy del Racing. Prima giocavo nelle giovanili, poi sono stato promosso in prima squadra. Come tutti i calciatori argentini il mio eroe è Maradona, per le soddisfazioni e per tutto quello che è riuscito a regalarci con la maglia della Nazionale. Ma l’idolo della mia infanzia è stato Enzo Francescoli. Era un piacere vederlo giocare e mi rispecchiavo parecchio in lui“.

Nel gennaio del 2004, il Genoa lo portò in Italia: “Il calcio italiano è molto più simile a quello che si gioca in Argentina, in termini di passione e di come la gente tifa negli stadi. In Spagna invece c’è più calma e più rispetto. Ho vissuto un bel periodo in Spagna, ma mi identifico di più con il calcio italiano. In Europa il calcio è molto complicato. In Italia la priorità è la tattica, i difensori sono duri, grossi e difficili da affrontare. Devi essere fisicamente preparato per reggere il duello. Ma anche l’aspetto mentale è cruciale, perché devi giocare tante partite e perché senti la pressione di dover vincere sempre. La testa conta moltissimo“.

In quattordici anni di carriera da professionista, Milito ha affrontato tanti grandi difensori, ma “penso che mio fratello sia stato uno degli avversari più tosti, visto che mi conosce molto bene. Abbiamo giocato contro quando lui era al Barcellona. Qui in Italia dico Chiellini, è un grande difensore, in Italia il peggiore che si possa incontrare. E’ agguerrito, forte”.

Infine, il Principe non ha problemi a sbilanciarsi su quale sia per lui il migliore al mondo: “Credo che oggi senza dubbio l’attaccante numero uno sia Messi. Può decidere una partita da solo in qualsiasi momento, è un giocatore davvero straordinario. Giocare con lui ogni weekend deve essere fantastico. Io ho avuto il piacere di giocarci sia insieme che contro, lo conosco bene e so di cosa è capace”.

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