Il pagellone nerazzurro 2012/13: Alvaro Pereira, voto 4.5

pagellone nerazzurro Alvaro Pereira Chievo-InterDopo aver analizzato il rendimento dei difensori centrali a disposizione di Andrea Stramaccioni nella stagione appena conclusasi, il pagellone 2012/13 passa ora in rassegna quanto espresso dai terzini. Iniziamo prendendo in esame l’operato di uno degli acquisti più importanti dell’estate 2012, ovvero Alvaro Pereira, reduce da un’annata che non gli ha permesso di soddisfare le aspettative che si erano create sul suo conto.

Alvaro Pereira, voto 4.5

Álvaro Daniel Pereira Barragán, nato a Montevideo il 28 novembre 1985, è approdato in nerazzurro la scorsa estate dal Porto. Sbarcato a Milano il 27 agosto per 10 milioni più 5 di bonus, molti dei quali non concretizzati (1 milione dopo 25 presenze totali in stagione, 1 milione in caso di qualificazione dell’Inter alla Champions League 2013/14, 1.5 milioni in caso di vittoria dello scudetto, 1.5 in caso di vittoria dell’Europa League, ndr), l’uruguaiano ha firmato un contratto da 1.7 milioni all’anno fino al giugno 2017.

Dopo un buon esordio nella sconfitta casalinga contro la Roma per 2-1 del 2 settembre, dove Stramaccioni lo schierò come interno di centrocampo, Pereira non ha mai trovato quella continuità di rendimento che gli aveva permesso di mettersi in luce con la maglia dei Dragoes, attirando su di sè le mire di molti club europei.

Palito sarebbe dovuto essere un acquisto importante per la nuova Inter, ma non è quasi mai riuscito a mostrare le sue qualità, nonostante l’alto minutaggio consessogli dal tecnico romano (39 presenze e 1 gol in stagione). Proprio per questo, da corso Vittorio Emanuele stavano cominciando ad ascoltare eventuali offerte provenienti dalla Premier League. L’arrivo di Mazzarri, però, ha bloccato sul nascere ogni trattativa: l’allenatore ex Napoli, infatti, apprezza molto le caratteristiche dell’uruguaiano, che ben si sposano con il suo credo calcistico.

Sotto la guida di Stramaccioni, infatti, Pereira ha mostrato le cose migliori soprattutto quando schierato largo a sinistra nel 3-5-2; da esterno basso nella difesa a quattro, invece, ha evidenziato tutti i suoi limiti tattici e tecnici. La speranza del popolo nerazzurro è che per lui, così come per l’Inter, la nuova stagione possa essere l’occasione giusta per voltare pagina e ricominciare da zero.

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