Un addio senza rimpianti: Rocchi si congeda con un gol e si prende gli applausi di San Siro

Rocchi Inter-Atalanta esultanzaIeri sera, dopo il gol del 2-4 messo a segno da Rocchi, tanti pensieri hanno occupato in un baleno la mente dei tifosi nerazzurri: che gol inutile, pensavano alcuni; altri ironizzavano sul tempismo della squadra, capace di segnare quando ormai tutto era perduto; altri ancora già immaginavano il nome dell’avversario del preliminare di Coppa Italia. Eppure un pensierino se lo sarebbe meritato l’autore del gol, quel Tommaso Rocchi accolto prima con sospetto, poi con impazienza e infine con insofferenza dai tifosi nerazzurri.

Acquistato a gennaio come vice-Milito, TR18 fino all’infortunio del Principe non ha quasi mai messo piede in campo, non potendo quindi migliorare la sua condizione. Dopo la tegola contro il Cluj e l’infortunio di Cassano, Rocchi è stato da subito buttato nella mischia, e tutti pretendevano da lui gol e forma smagliante, dopo mesi di “inattività”. Non poteva essere così evidentemente e le prime prestazioni dell’attaccante veneziano sono state molto deficitarie.

Col passare dei giorni e degli allenamenti, tuttavia, Rocchi ha pian piano ritrovato la giusta forma fisica, dimostrando di essere un professionista perché, a 35 anni, non è da tutti giocare a certi ritmi e livelli. Così è arrivato anche il suo 100° gol in Serie A, traguardo che inseguiva da tempo e che potrà essere orgoglioso di aver raggiunto con la maglia nerazzurra. In generale, Rocchi ha dato una mano alla squadra, garantendo dall’infortunio di Palacio, un riferimento offensivo costante e segnando pure qualche gol (specie quello contro il Parma, valso i sudati 3 punti).

Così ha fatto anche ieri sera, in una partita brutta, che l’Inter ha buttato via in 10 minuti e in cui per l’ennesima volta si trovava a essere l’unico attaccante. Ma Tommaso non ha mollato, ha dato tutto quello che aveva, provando a segnare in tutti i modi. Nel secondo tempo, dopo l’ingresso in campo di Palacio per un anonimo Alvarez, è arrivato il suo timbro: un 2-4 che ha un sapore amarissimo, ma tant’è.

Non si sa ancora con certezza se quella di ieri sia stata l’ultima partita di Rocchi con la maglia dell’Inter. Difficilmente gli verrà proposto un rinnovo, vista la politica di ringiovanimento della squadra che Moratti ha in mente. In ogni caso, se la strada da percorrere sarà quella dell’addio, il numero 18 potrà dire di non avere rimpianti.

Se la stagione nerazzurra è andata come è andata, infatti, non è di certo per colpa di un giocatore che, al tramonto della sua carriera, era venuto per dare una mano e si è trovato ad essere l’uomo chiave della squadra. I tifosi interisti lo sanno bene e ieri, al momento del suo cambio per Schelotto, si sono alzati ad applaudirlo. Un omaggio doveroso a un giocatore vero, che quando era in campo ha sempre sudato per la maglia.

Di certo, delle tante scommesse sbagliate quest’anno, lui non è la peggiore. Dargli un’altra chance non sarebbe coerente col progetto che l’Inter ha in cantiere per il futuro, ma forse Rocchi se la meriterebbe più di altri. Lui, almeno era arrivato per tappare un buco e ha fatto molto di più; altri, sbarcati alla Pinetina con ben altre ambizioni, hanno deluso. Per ripartire ci si ricordi anche di avere umiltà, imparate da Rocchi.

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