Verso Inter-Udinese: vincere per tre motivi…

Stramaccioni InterSta per calare il sipario sul campionato di serie A e sull’annus horribilis dell’Inter. Un concentrato Stramaccioni ha suonato la carica in vista della gara interna contro l’Udinese che, a questo punto, assume una triplice valenza: chiudere decorosamente una stagione fallimentare, dando la sensazione di poter costruire un futuro più roseo, evitare di eguagliare il record di sconfitte nerazzurre nel massimo campionato ed evitare un altro rientro anticipato in campo con il turno preliminare di Coppa Italia da disputarsi già in pieno agosto.

QUESTIONE DI IMMAGINE E DI PROSPETTIVA – Stramaccioni tiene a far bella figura per sè ma, soprattutto, per la squadra. Il tecnico romano è motivatissimo e vede la gara interna contro l’Udinese come motivo di rilancio per l’immagine e per le sorti nerazzurre dopo una stagione dai risvolti nefasti. Pur affrontando un’Udinese lanciatissima e con l’obiettivo Europa League da centrare, il tecnico vuole dai suoi uomini una partita vera, di temperamento per congedarsi con un successo dai propri tifosi e per regalare all’ambiente la sensazione speranzosa che, insieme, è possibile programmare ed architettare un futuro di prospettiva. Non sarà certo l’esito o la prestazione dell’Inter contro l’Udinese ad incidere sul giudizio che Moratti si è fatto e si farà sul mister nè a decidere le sorti dello stesso allenatore capitolino, ma l’ex allenatore della Primavera sa quanto sia importante, in questo particolare momento, lanciare e lasciare un segnale positivo ed inequivocabile. Insomma il messaggio è chiaro: chiudere bene per poter ripartire altrettanto bene l’anno prossimo.

RECORD NEGATIVO DI SCONFITTE – Ad appesantire il grigio bilancio stagionale interista anche lo spauracchio di poter incamerare un altro pesante record negativo. Le 15 sconfitte al passivo, maturate in 37 gare, rappresentano uno dei risultati più negativi che l’Inter abbia mai maturato in un campionato a 20 squadre. Un dato statistico impietoso che, se non interrotto ed invertito contro l’Udinese, potrebbe proiettare i nerazzurri verso la peggior stagione di sempre dei nerazzurri datata 1946/1947 quando la Beneamata chiuse la stagione piazzandosi al 10°posto collezionando 15 sconfitte. Nella stagione successiva, con un campionato a 21 squadre, però, l’Inter chiuse addirittura al 12° posto, anche in conseguenza di ben 19 battute d’arresto. Numeri disastrosi e fallimentari che appartengono ad un’altra epoca e, assolutamente, da non resuscitare e riportare in auge. L’Inter, la sua storia imperiale degli ultimi anni, hanno bisogno di ben altri record e di ben altri numeri.

TURNO PRELIMINARE DI COPPA ITALIA – Dopo aver, anticipatamente e forzatamente, dovuto rinunciare a rincorrere l’Europa League (nell’ultimo ventennio era capitato di restare senza competizioni europee soltanto nelle stagioni 1992/1993 e 1999/2000, ndr), l’Inter si vede costretta, ora, a pedinare addirittura il Catania che la precede in classifica. Piazzarsi al 9° posto significherebbe dover rinunciare all’accesso diretto agli ottavi di Coppa Italia (beneficio goduto soltanto dai primi 8 in classifica) e dover disputare il terzo turno preliminare della competizione da affrontare già a metà agosto. Nella mente di Stramaccioni e del suo staff è immaginabile che si affollino ansie, inquietudini e paure legate ad un simile scenario che farebbe ripiombare i nerazzurri in un altro anticipo forzato di preparazione con il conseguente logorio fisico che tanto quest’anno ha inciso sul rendimento e sulla tenuta di molti calciatori in rosa. Ecco che allora diventa fondamentale battere i friulani a San Siro e sperare che il Torino arresti la corsa degli etnei, che con tutto il rispetto, non rappresentano certo l’avversario che l’Inter immaginava di dover temere ad inizio stagione.

 

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