Cordoba: “Zanetti è stimato da tutti e ha una forza mentale incredibile. La conferma di Stramaccioni…”

ivan cordobaIvan Ramiro Cordoba, dopo tredici stagioni vissute con la maglia dell’Inter sulle spalle, da quest’anno ha assunto il ruolo di team manager all’interno della società nerazzurra. Un riconoscimento doveroso per chi, insieme a Zanetti, è diventato attraverso anni di fedeltà e di battaglie sul campo il simbolo dell’Inter del nuovo millennio.

Il colombiano, intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss, si è soffermato inizialmente sul terribile infortunio che ha colpito il suo amico Pupi, con la consapevolezza che si tratta solo di un piccolo incidente di percorso: Questa è stata per l’Inter una stagione molto difficile, credo che il capitano abbia preso quest’infortunio come una possibilità di dimostrare a tutti quanto lui è positivo e quanto ci tiene all’Inter. Sta già pensando a come e quando recuperare per tornare a giocare con i compagni, ha una forza mentale incredibile che gli permette di fare così. Ritornerà sicuramente come lo conosciamo”.

L’intero mondo del calcio ha voluto incoraggiare in questi giorni il numero 4 nerazzurro, un tributo inevitabile per chi si è dimostrato sempre un campione dentro e fuori dal campo: Javier ha la stima di tutti – ha continuato l’ex difensore della Beneamata – anche dagli avversari, belli i messaggi dei giocatori-bandiera delle altre squadre che hanno espresso la loro solidarietà. Lo rispettano perché è sempre stato corretto e leale quando giocava, è una sorta di forma di rispetto perché noi andiamo in campo per difendere i nostri colori però a volte ci dimentichiamo che è uno sport, fuori dal campo siamo persone normali e quindi fa molto piacere ricevere le telefonate di tutte queste personalità del calcio”.

L’Inter, condizionata dalle tantissime assenze, sarà impegnata domenica sera in un posticipo tutt’altro che facile contro un lanciatissimo Napoli, ma secondo Cordoba si vedrà comunque una squadra vogliosa di portare a casa i tre punti: “Non è una partita scontata come tutti pensano solo perché il Napoli giocherà contro le nostre riserve ed i giovani. Noi andremo al San Paolo con tanta voglia di far bene, perché per i nostri giocatori la gara di domenica rappresenta la possibilità di poter dimostrare di meritare una squadra come l’Inter. Quindi si giocheranno tutto se ne avranno la possibilità. Sarà sicuramente una bella partita come ci si aspetta sempre quando scendono in campo Napoli ed Inter. Vogliamo vincere per fare un regalo gradito al nostro capitano che sicuramente ci guarderà”.

Il pericolo numero uno per Handanovic e compagni sarà naturalmente Edinson Cavani, sempre più leader indiscusso della classifica marcatori di Serie A, che dovrà essere controllato con particolare attenzione da tutta la retroguardia interista: Non c’è una formula per marcare attaccanti così forti, devi essere sempre molto concentrato. Quando li affronti devi essere al di là di quelle che sono le tue aspettative perché sono attaccanti che in qualsiasi momento ti possono far gol. Però per fermare gente come Cavani non può dipendere solo da te perché c’è bisogno di tutta la squadra che deve fare bene i raddoppi, ci vuole tanta comunicazione perché Cavani è un giocatore che sa sfruttare al massimo qualsiasi piccolo errore della difesa. Ci vorrà comunicazione e concentrazione da parte di tutto il reparto difensivo”.

Ivan ha vissuto questo suo primo anno da dirigente al fianco di Andrea Stramaccioni, il cui futuro verrà valutato al termine del campionato: Dipende solo dalla società e dal nostro presidente, adesso noi stiamo cercando di fare il meglio possibile con il mister arrivando a fine stagione. Poi vedremo quali saranno le valutazioni che faranno in società”.

In chiusura Cordoba si è soffermato sul principale artefice del Triplete nerazzurro nel 2010, José Mourinho, secondo molti pronto a lasciare il Real Madrid al termine della stagione: “Lui ha sempre voluto le grandi sfide, credo che sarà molto difficile che rimanga a Madrid però non puoi sapere cosa gli può passare per la testa. Quando era qua tanti lo criticavano e dava fastidio a tante persone, è un personaggio del calcio e va vissuto così com’è. Lui è così e non vuole piacere per forza a tutti. Dovunque andrà sarà gradito a qualcuno e ad altri no”.

Impostazioni privacy