Icardi: “Che soddisfazione il gol nel derby. L’Inter? Ha tanti argentini molto bravi e…”

Attaccante: Mauro Icardi

Da tre mesi a questa parte, Mauro Icardi, già promesso sposo dell’Inter, è solo l’ombra del gioiellino che abbiamo potuto ammirare nel periodo tra dicembre e febbraio, tant’è vero che non riesce più a trovare la via del gol da quasi due mesi (l’ultima marcatura risale allo scorso 3 marzo nella vittoriosa gara casalinga contro il Parma).

Intervistato da un quotidiano spagnolo, la punta argentina, classe 1993, ha parlato del suo passato e di quello che sarà il suo futuro: “Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti in Spagna nel 2002. Iniziai a giocare nell’Unión Deportiva Vecindario, dove, grazie a quasi 400 gol in 6 anni, mi feci notare dal Barcellona. In blaugrana inizia a giocare nelle giovanili, dove sfidavo quelli più grandi di me. Durò tre anni quella esperienza sin quando, nel gennaio 2011, non venni chiamato dalla Sampdoria“.

Successivamente, spiega anche il suo impatto con il calcio italiano, sia fuori che dentro al campo: “Mi allenavo con la prima squadra e poi giocavo con la Primavera. Era una esperienza davvero nuova. Feci il mio esordio alla fine della scorsa stagione in Serie B. Quello in Serie A invece ha tutto un altro sapore. Il mio gol al Genoa nel derby è uno dei tre gol che ricordo con maggiore piacere nella mia vita. Lo stadio era tutto esaurito, io segno e battiamo gli eterni rivali. Che emozione. In Italia il calcio viene vissuto con un’intensità maggiore rispetto alla Spagna, anche la stampa è molto potente e questo mi attira moltissimo”.

Nel suo futuro, con ogni probabilità, ci sarà l’Inter, squadra dove militano molti suoi connazionali: “I giocatori argentini sono stati sempre tra i migliori del mondo e io non chiedo altro che giocare con i migliori per carpirne ogni giorno tutti i segreti”.

Infine, un pensiero anche sulla Nazionale. A breve, l’attaccante di Rosario, grazie al doppio passaporto, sarà “costretto” a scegliere se vestire la casacca albiceleste oppure andare ad aumentare la multietnicità della Nazionale di Prandelli: “Ancora non mi sono pronunciato, però in cuor mio so già quale divisa voglio indossare…”

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