L’Inter cade al “Barbera” e sprofonda al settimo posto

Palermo-Inter RocchiIn una calda giornata di fine aprile il sole illumina il cielo di Palermo tanto limpido da confondersi con il mare, che completa una cornice davvero suggestiva. A questi meravigliosi colori si contrappone il grigio delle nubi che continuano ad addensarsi spietatamente sopra un’Inter sulla scia di un destino già segnato.

La trentaquattresima giornata di serie A vede confrontarsi i rosanero a caccia di preziosi punti salvezza e la squadra di Stramaccioni ancora in corsa per un posto in Europa. Formazioni speculari in campo con entrambi gli allenatori che si affidano al 3-5-2. Ancora scelte obbligate per il tecnico nerazzurro che si affida a Silvestre per colmare l’assenza di Samuel.

La squadra di Sannino pigia il piede sull’acceleratore sin dal fischio iniziale. Al 6’ Miccoli raccoglie un assist di Garcia, ma il tiro è troppo debole per impensierire un portiere da trenta milioni di euro. Quattro minuti piĂą tardi Silvestre commette in area l’errore fatale regalando il pallone al capitano rosanero che, a sua volta, serve all’indietro Ilicic per il gol del meritato vantaggio. Dilaga l’entusiasmo tra i 17.000 del “Barbera” e gli applausi sono tutti per il decimo gol stagionale dello sloveno.

Al 15’ la “nuvoletta fantozziana” fa la sua ennesima vittima in casa Inter, colpendo inaspettatamente un uomo che, fino a questo momento, sembrava essere fatto di una lega ancora sconosciuta alle menti del nostro pianeta: Javier Zanetti. Sospetta rottura del tendine d’Achille del piede sinistro accompagnata dallo sgomento dei tifosi nerazzurri e degli amanti di questo sport più in generale.

Grande ferocia agonistica da parte del Palermo e ritmi blandi, invece, per un’Inter che impensierisce la retroguardia avversaria solo in due occasioni: al 31’ Alvarez raccoglie senza trovare gloria una sponda di Rocchi e al 43’ il rinato Jonathan pennella un cross sulla testa dell’attaccante veneziano che spedisce il pallone di poco a lato.

La ripresa sembra seguire lo stesso copione. Il pressing della squadra meneghina si fa piĂą convincente, ma è ancora la squadra di Sannino (espulso al 65′) a sfiorare il raddoppio. Al 67’ Miccoli prova il suo tiro a giro, ma è ancora una volta la parata di Handanovic a catturare l’attenzione delle telecamere. Gli ultimi tentativi interisti sono affidati al piede di Alvarez, che al 72’ ubriaca il suo marcatore ma non inquadra la porta difesa da Sorrentino, e a un pericoloso colpo di testa di Ranocchia sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il triplice fischio di Orsato rappresenta l’atto finale della sfida e regala l’intera posta in palio ai rosanero.

Mentre il sole inizia a scendere su Palermo e i colori accesi del giorno sfumano lentamente in quelli della sera accompagnati dal dolce rumore del mare, solo il pensiero di una stagione che volge verso il termine sembra consolare i tifosi nerazzurri.

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