Barça-Handanovic, due correnti di pensiero. Strama blinda il suo numero uno, i tifosi si dividono

19072012 - 16 - Inter allenamento HandanovicA tenere banco, in questi giorni, è la questione legata al futuro di Samir Handanovic. I dirigenti del Barcellona, finora, si sono solamente limitati ad un sondaggio effettuato tra fine febbraio ed inizio marzo, ovvero quando hanno capito che non vi era più alcuna possibilità di rinnovare il contratto di Victor Valdes, in scadenza nel 2014.

Niente offerte ufficiali dunque, ma la sensazione è che sia semplicemente questione di tempo. Infatti, nonostante le parole del vicepresidente dei blaugrana Josep Maria Bartomeu (“Non abbiamo bisogno di un ricambio di Valdes già da ora, ma a partire dal 30 giugno 2014“), l’impressione è che i catalani vogliano fare sul serio per l’estremo difensore sloveno.

Stramaccioni, nella conferenza pre-Palermo, ha ribadito la suo volontà di non volersene liberare: “Samir è un portiere che abbiamo fortemente voluto. Aveva un compito difficile, raccogliere l’eredità di Julio Cesar. Si è fatto apprezzare non solo per le sue doti di portiere, ma anche e soprattutto per le sue qualità umane. Per me è un giocatore a cui non possiamo rinunciare anche perchè è un leader”. 

Anche Massimo Moratti pare essere dello stesso avviso, ma il rosso in bilancio e la plusvalenza che si potrebbe ottenere con la sua cessione potrebbero fargli cambiare idea. Difficile, se non impossibile, per il presidente nerazzurro rifiutare certe offerte, soprattutto se nella trattativa dovessero essere inseriti i tanto reclamizzati Sanchez e Montoya, cosa che semplificherebbe il lavoro alla dirigenza interista, alla costante ricerca di un esterno offensivo e di un terzino destro. “Due piccioni con una fava”, sarebbe il caso di dire.

Anche i tifosi sono spaccati in due: alcuni sostengono che trattenere Handa sarebbe un segnale importantissimo in ottica futura, altri, invece, ritengono che, con la cifra ricavata dalla sua cessione, si potrebbe rinforzare la squadra in modo tale da non aver bisogno di un portiere d’altissimo livello. Quest’ultima corrente, sostiene anche il fatto che, qualora la società dovesse cedere alle lusinghe provenienti dalla Catalogna, sarebbe un rischio reinvestire parte del ricavato per acquistare un altro portiere. Tale investimento, infatti, precluderebbe la possibilità d’arrivare a qualche giocatore di spessore, cosa che permetterebbe alla squadra di compiere il tanto atteso salto di qualità. Meglio, dunque, puntare su un giovane di indiscusse capacità (Bardi, ad esempio) e rinunciare all’affidabilità e all’esperienza di un Marchetti concentrando il tesoretto ricavato su altri reparti.

Impostazioni privacy