Rocchi: “Farò di tutto per lasciare il segno e meritarmi la conferma. L’unico mio rimpianto…”

Tommaso Rocchi Appiano 01Ospite della trasmissione “Drive Inter”, in onda tutti i mercoledì su Inter Channel, Tommaso Rocchi si è raccontato ai microfoni di Nagaja Beccalossi. Ecco le sue parole:

Ci racconti gli inizi della tua carriera?

“Ho iniziato a 6 anni, in una squadra piccolissima di Venezia. Poi mi sono trasferito a Mestre e ho giocato fino ai Giovanissimi nel Venezia. A 14 anni ho lasciato casa per passare alla Juventus. E’ stata una scelta dolorosa ma necessaria quella di fare qualche sacrificio per cercare di coronare il sogno di diventare professionista”.

Ti è rimasto qualcosa delle varie esperienze professionali che hai vissuto ?

“Sono un tipo che si adatta molto alle situazioni e ogni esperienza mi ha lasciato dei ricordi. Di Milano mi piace molto l’organizzazione, soprattutto in ambito lavorativo. E’ un ambiente molto professionale, anche se il clima non è il massimo (sorride, ndr)“.

Cosa ti ha spinto a lasciare la Lazio per l’Inter?

“Ho sempre considerato l’Inter una grande società, con un grandissimo tifo e un grandissimo stadio. Ovviamente, dopo tanti anni a Roma, non è stato facile trasferirsi. Però ho voluto solo l’Inter e sono molto contento, anche se non sono ancora riuscito a esprimermi al massimo delle mie potenzialità. Spero in queste ultime giornate di lasciare il segno. So di non essere il Rocchi di 6-7 anni fa, ma sono convinto di avere ancora la forza e gli stimoli per potermi confrontare in realtà come questa”.

E’ stato emozionante l’esordio a San Siro?

“Giocare in uno stadio come San Siro crea sempre emozione e tensione, in tutte le partite. Durante la settimana ti alleni e studi, proprio in vista dell’esame della domenica. Ho giocato tantissime partite in Serie A, ma c’è sempre un po’ di tensione”.

Ti ricordi tutti i tuoi gol?

“Sì, più o meno me li ricordo. L’emozione che ti dà un gol per certi versi è sempre uguale, ma dopo i primi secondi di esultanza capisci se una rete è stata più importante di un’altra. Ne ho due-tre tra i miei preferiti: me ne ricordo uno fatto a Cagliari, uno realizzato in casa contro l’Udinese e sicuramente quelli nei derby, che danno sempre una soddisfazione maggiore”.

Qual è il difensore più ostico che hai affrontato?

“Ce l’ho in squadra, è Walter Samuel. E’ uno dei migliori: è forte e deciso, ma leale. E’ sempre meglio averlo come compagno che come avversario”.

C’è un giocatore a cui ti ispiri? Chi era il tuo idolo?

“Cerco di prendere le cose migliori un po’ da tutti. Ci sono tanti giocatori che mi piacciono, ma il Ronaldo dell’Inter era il massimo. A me piacciono gli attaccanti completi e Ronaldo aveva tutto”.

Hai un rimpianto nella tua carriera?

“Ad oggi rifarei tutto. Forse l’unico dubbio è legato agli anni di gavetta: ne ho fatti davvero troppi e non tutti per causa mia. Avrei potuto anticipare l’approdo in Serie A”.

Cosa ci sarà nel tuo futuro?

“Spero di fare bene in questi mesi e di meritarmi la conferma. Mi piacerebbe rimanere ancora qui, perchè sto bene. Poi, vedremo… Di sicuro, una volta appese le scarpe al chiodo mi piacerebbe restare in ambito calcistico”.

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