Quel Ranocchia che vuole trasformarsi in Principe

Inter-Bologna 3-2 RanocchiaI paradossi che hanno investito l’Inter negli ultimi mesi relegandola in una posizione di classifica meno nobile di quella aspirata e confinandola in uno stato di sfiduciata inerzia, hanno finito per frastornare soprattutto i giocatori piĆ¹ giovani e quelli sottoposti maggiormente al logorio fisico dovuto ad una stagione estenuante.

Le ultime prove traballanti del reparto arretrato hanno portato anche Andrea Ranocchia a salire sul banco degli imputati. Va ricordato, a onor di cronaca, che fino a quando un’Inter al completo ĆØ riuscita a mantenere elevati standard qualitativi, discreta compattezza e impermeabilitĆ  difensiva il giovane numero 23 umbro ĆØ risultato essere il difensore con la media voto piĆ¹ alta (oltre il 6.5, fonte Gazzetta dello Sport) di tutto il massimo campionato.

Gli infortuni che hanno fumestato i nerazzurri, la depressione che ha investito l’ambiente, lo scollamento tattico ed umorale che ha investito la squadra, un acciacco mal curato che lo stesso Ranocchia si ĆØ portato dietro dal derby di ritorno, hanno finito per condizionare in negativo le prestazioni dell’ex centrale di Bari e Genoa.

Come spesso giĆ  rimarcato anche in passato, il pacchetto arretrato ha dovuto convivere con una cattiva applicazione della fase difensiva, dovuta, in parte, ad un centrocampo poco votato all’interdizione ed incapace di fare densitĆ  e di rappresentare un valido filtro per proteggere la linea difensiva. Ne ĆØ conseguito che, per troppe partite e per troppe volte durante i match, la difesa interista fosse sottoposta ad incessanti attacchi frontali portati a palla libera e scoperta.

Assaliti dal panico di dover difendere con 23-3o metri di campo alle spalle, di dover accorciare continuamente verso il pallone o di dover scappare sistematicamente all’indietro, di dover accettare pericolosamente l’uomo contro uomo, i difensori dell’Inter hanno smarrito sicurezza, efficacia e certezze.

Agli errori di reparto, dunque, si sono aggiunti continui errori individuali, dovuti alla non corretta applicazione della marcatura dell’uomo, della zona e nella zona. Nello specifico, Andrea Ranocchia, spesso, ĆØ sembrato pagare anche un atteggiamento poco arcigno e poco tenace, che dovrebbe rappresentare un vero modus vivendi per ogni buon difensore.

Timido, introverso, fin troppo educato e disciplinato, il centrale umbro, invitato in passato ad essere agonisticamente piĆ¹ cattivo dal suo mentore Marco Materazzi, paga sicuramente anche lo scotto di essere uno dei difensori piĆ¹ morbidi, piĆ¹ galanti e meno ammoniti di tutta la storia del calcio italiano.

Dal canto suo, mister Stramaccioni ha sempre difeso, in maniera convinta e categorica, colui che ha ereditato la maglia ed il ruolo di Matrix e su cui l’allenatore romano vuole costruire la difesa nerazzurra del prossimo futuro.

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