Strama: “L’Inter non può stare senza Europa. Troppe critiche? Prima ero lo Special Two, ora…”

Stramaccioni conferenza pre Parma-InterDomani, alle ore 12.30, l’Inter ospiterà il Parma allo stadio “Giuseppe Meazza” in San Siro nella gara valida per la 33^giornata di Serie A.

In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da Andrea Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.

Si riparte dal Parma e da un pubblico di San Siro che, nonostante l’eliminazione contro la Roma, ha sostenuto la squadra fino al novantesimo minuto…

“Credo che i nostri tifosi abbiano dimostrato ancora una volta quanto amano questo club e questa maglia. Hanno capito il nostro momento, che è oggettivamente difficile e mercoledì ci hanno sostenuto dal primo all’ultimo minuto. La forza con cui i ragazzi hanno cercato il pareggio, nonostante la qualificazione fosse ormai compromessa, dimostra l’orgoglio e il carattere della nostra squadra. I tifosi se ne sono accorti e hanno sostenuto i ragazzi fino alla fine”.

Vi siete dati una spiegazione sul perché di così tanti infortuni?

“La cosa più importante in questo momento è far parlare il campo e vincere domani. Veniamo da tre partite in cui non siamo riusciti a fare risultato ma avevamo fatto bene in tutte e tre le occasioni. A me non interessa fare analisi pubbliche, ma finire nel migliore modo possibile questo campionato”.

In Moratti vedi ancora lo stesso entusiasmo per il vostro progetto?

“Io nel Presidente vedo la voglia di riportare l’Inter in alto. E’ da due stagioni che le cose non vanno bene ma lui è con noi, ci sta sostenendo e sta lavorando per costruire qualcosa di importante per il prossimo anno”.

L’Europa League è un obiettivo reale o, visti tutti i problemi che ha causato in questa stagione, sarebbe meglio evitarla?

“Per noi l’Europa è importante. L’Inter non può stare senza competizioni europee. Probabilmente la nostra stagione è nata con una difficoltà maggiore perché non eravamo preparati a giocare dal 2 agosto e la rivoluzione attuata sul mercato ha complicato le cose. La mia idea è che l’Inter deve essere in Europa, o dalla porta principale o dalla porta secondaria, cercando di non ripetere gli errori che abbiamo commesso quest’anno e che hanno commesso tutte le squadre italiane”.

Da qualche giorno sono cominciati i processi. Tra le critiche che ti hanno fatto ce n’é una che ti ha dato più fastidio?

“Quando alleni l’Inter è normale essere sotto una lente di ingrandimento enorme. In questo 2013 non siamo riusciti ad avere la continuità di risultati che merita questo club. E’ inevitabile essere giudicati e criticati, fa parte del gioco. Ma, se per voi il futuro é il 30 giugno, per me il futuro è Inter-Parma. Dobbiamo mettere tutto quello che abbiamo sul campo e giocare alla morte queste sei partite che mancano”.

Come si tiene unito il gruppo in un momento come questo?

“Con Atalanta, Cagliari, e Roma, l’Inter ha dimostrato un grande impegno, senza sbagliare l’approccio mentale. Nonostante le difficoltà, non abbiamo fatto male. Anzi, fino allo svantaggio, avevamo fatto meglio dei nostri avversari. Non posso rimproverare nulla ai miei ragazzi e, anche se arriviamo da gare giocate più o meno con la stessa formazione nell’arco di pochi giorni, vogliamo tornare a vincere davanti ai nostri tifosi” .

Moratti ti ha difeso ancora e tu difendi i tuoi collaboratori. Qual è stato il problema di questa stagione?

“E’ normale la ricerca di un colpevole da fuori, ma lo staff è lo stesso di quando l’Inter era nelle prime posizioni. I nostri problemi sono iniziati a gennaio a causa di una serie di infortuni che hanno condizionato i risultati della squadra e anche le scelte a livello tattico. Io difendo i miei calciatori perchè l’Inter, quando era al completo, è stata in grado di battere le prime quattro in classifica. Neanche la Juventus ci è riuscita finora. Nel momento in cui c’eravamo quasi tutti, siamo stati una squadra da vertice. Quando abbiamo perso delle certezze, un po’ per colpa nostra un po’ per sfortuna, non siamo riusciti a mantenere la stessa continuità. Questo è innegabile ed è l’unica critica che posso muovere a me stesso e alla squadra. Non ci siamo mai tirati indietro e abbiamo ammesso le nostre colpe, ma la nostra emergenza è oggettiva. Non è un alibi, ma una cosa che va tenuta in considerazione. I bilanci poi li farà il Presidente. Io sono concentrato sul campo, perché il nostro futuro é Inter-Parma”.

Ti sei mai sentito solo quest’anno?

“Nel momento in cui vedo che il Presidente ha un atteggiamento di protezione nei confronti miei e dei ragazzi, io non posso sentirmi solo. I direttori sono quasi tutti i giorni alla Pinetina, stanno dando il loro contributo. Siamo tutti sulla stessa barca, ma è giusto che la faccia ce la metta io e che, se le cose vanno male, sia io il primo a essere giudicato. In ogni caso, dopo la partita con il Napoli ero lo Special Two, mentre adesso non sono neanche più buono per la Serie A. Questi sono i vostri giudizi…”.

Al di là di Kovacic, il mercato di gennaio non ti è sembrato deludente?

“Il mercato di gennaio dà delle possibilità di acquisto in relazione a ciò che è disponibile. L’Inter ha inseguito dei giocatori che non si sono mossi, poi é riuscita a prendere un talento di livello assoluto come Kovacic. In questa stagione abbiamo cambiato tanto, ma ci sono molti giocatori che sono oggettivamente dei colpi con cui l’Inter ha potenziato la propria squadra, basti pensare ad Handanovic, Palacio, Kovacic… Sicuramente ci sono dei giocatori che devono ancora far vedere il proprio valore, come Pereira, ma é solo questione di tempo”.

C’è qualche sicurezza in più sui tempi di recupero di Palacio e Cassano?

“La diagnosi del dottore è stata chiara. Si tratta praticamente dello stesso infortunio, a distanza di quattro giorni. Penso che dipenderà dalle loro capacità di recupero ma si è parlato di un mese e mezzo circa di stop. Cassano non ha ancora ripreso a correre, Palacio sì, ma non sono rientri imminenti”.

Il caso Nagatomo sta diventando un mistero. Cosa avete deciso per lui?

“Ho già risposto la scorsa settimana. Nagatomo è un giocatore dell’Inter e l’ultima parola spetta a noi. Ovviamente nel rispetto della volontà del calciatore, ma spinti dal comune obiettivo di curarlo e farlo tornare al 100% il prima possibile, cioè all’inizio della prossima stagione. Nelle prossime ore decideremo se dovrà operarsi o no”.

In questo finale di stagione penserai più a chiudere in bellezza o a costruire l’Inter del futuro?

“Credo che queste due esigenze debbano essere entrambe presenti nella testa di un allenatore. Sono i principi che stiamo seguendo già dalla partita con la Roma. Parlo anche di giocatori che non avevano avuto tanto spazio e, a tal proposito, ci tengo a sottolineare la grandissima prestazione di Jonathan, che ha fatto vedere le sue potenzialità a chi non lo conosceva bene. Kovacic ha trovato la continuità di prestazione e adesso abbiamo aggregato in pianta stabile 6-7 ragazzi della Primavera. Dovremo capire chi di loro potrà fare parte della rosa dell’anno prossimo e chi invece dovrà fare prima esperienza altrove”.

C’è il tuo zampino nell’acquisto di Ruben Botta?

“Quelli forti li ho presi tutti io (sorride, ndr). A parte gli scherzi tutti gli acquisti che sono stati fatti da quando sono qui, sono acquisti concordati e condivisi. Per l’anno prossimo l’Inter sta lavorando molto sulle tipologie di giocatore che ci erano sfuggite l’anno scorso e Botta è un elemento con caratteristiche util per noi, perchè può fare l’esterno ed è molto bravo nell’uno contro uno. In ogni caso è molto giovane, quindi andiamoci piano”. 

Vista l’indisponibilità di Guarin, potrebbe essere Kovacic a giocare in posizione più avanzata?

“Avendo perso anche Cambiasso e Gargano diventa difficile tenere Mateo più alto. Zanetti può ricoprire qualsiasi ruolo, ma Kuzmanovic rende meglio nella posizione di interno, quindi Kovacic mi serve davanti alla difesa. Come ho sempre detto, però, la sua posizione ideale resta quella di mezz’ala perchè gli permette sia di accompagnare la manovra sia di sfruttare le sue qualità nella costruzione della manovra”.

C’è qualcuno degli infortunati che vorresti avere domani?

“In maniera un po’ provocatoria dico Joel Obi, perchè è stato il più sfortunato di tutti e adesso non ne parla più nessuno. Ho grandissima stima di lui. E’ un giovane ma ha già maturato esperienze importanti in prima squadra. Tra gli infortunati che abbiamo avuto è uno dei miei rammarichi più grandi perchè non è quasi mai stato a disposizione. Spero possa ripartire la prossima stagione lasciandosi alle spalle tutti i problemi”.

Duncan a Livorno sta crescendo tantissimo e in settimana ha trovato il primo gol da professionista. Pensi sia già pronto per essere protagonista nell’Inter?

“Sono discorsi che rientrano nelle dinamiche di mercato. Seguo tutti i ragazzi che erano con noi e sicuramente Duncan e Longo sono quelli più pronti per la prossima stagione. Ovviamente per Livaja è un discorso diverso, perchè il suo futuro dipenderà anche dall’Atalanta. Parlando di ragazzi che sono andati in prestito secco, Samuele e Alfred sono i due giocatori che hanno dimostrato sul campo di poter essere prospetti interessanti per l’Inter del futuro. E’ stata corretta la scelta di mandarli a fare esperienza perchè entrambi sono cresciuti tantissimo”.

Vedi ancora un futuro importante con l’Inter?

“Di questo sono fermamente convinto. Non mi piace lamentarmi perchè a piangere sono i deboli. Ma penso di non dire nulla di strano se affermo che in questa stagione ci è successo di tutto. Nonostante le difficoltà, però, abbiamo posto delle basi per costruire una squadra competitiva; basi che andranno completate nella prossima sessione di mercato. In questo momento, però, il nostro futuro si chiama Inter-Parma”.

 

Alessandro Suardelli

(Twitter: @AleSuardelli)

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