Strama: “Con la Roma saremo affamati. Spesso dall’emergenza nascono le imprese. Forse il rammarico…”

Stramaccioni Inter-AtalantaLa delusione per la sconfitta rimediata con il Cagliari è tangibile in casa nerazzurra, così come è evidente il rammarico per una stagione sfortunata, sia dal punto di vista arbitrale che da quello degli infortuni.

Il tecnico nerazzurro Stramaccioni, in un’annata che ha lasciato e lascerà molti rimpianti al popolo interista, cerca di tracciare un quadro generale della situazione: “Ho sempre ammesso i miei errori, mettendoci anche la faccia. Posso rimproverarmi l’aver onorato al meglio l’Europa League schierando la migliore formazione e aumentando il rischio di infortuni, ma con il senno di poi è facile dirlo”.

Un’Inter troppo spesso alterna, con momenti di luce, specie a inizio stagione, a cui sono seguiti lunghi periodi di buio; i nerazzurri hanno pagato a caro prezzo gli infortuni: “Ci è mancata la continuità e la sensazione è che fin quando siamo stati al completo siamo stati competitivi, mentre in emergenza non siamo stati all’altezza. Io ho il mio carattere e mi piace andare anche controcorrente, vedendo segnali positivi per il futuro, visto che con Kovacic siamo cresciuti dal punto di vista di gioco e vedo note positive come Alvarez.

Alla luce di quanto detto in precedenza dal tecnico romano, lo specchio di un’annata storta è la partita giocata a Trieste, in cui gli infortuni l’hanno fatta da padrone, insieme alle immancabili topiche arbitrali a sfavore: Lo stop di Gargano è stato simbolico perché stavamo pressando il Cagliari, abbiamo perso il raccordo tra difesa e centrocampo anche perchè Kuzmanovic è un giocatore diverso, fa più regia. L’infortunio di Nagatomo al primo contrasto è anch’esso indicativo. Samuel attaccante è la fotografia della nostra stagione”.

L’analisi lucida di ciò che è successo nel passato porta inevitabilmente a guardare al futuro, con il match con la Roma di Coppa Italia, ultimo obiettivo stagionale, alle porte: “Abbiamo 11-12 giocatori a disposizione. Saremo ancora più affamati, cercheremo la finale, daremo ancora di più della rabbia che abbiamo in corpo davanti ai nostri tifosi. Loro sono unici, ci sosterranno fino alla fine, e noi con chiunque giocheremo in 11, 12 oppure 10 daremo tutto per andare in finale. Più difficile con la Roma o con il Tottenham? Non lo so, ma chiunque giocherà darà il massimo e spesso in queste situazioni d’emergenza nascono grandi imprese”.

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