CALCIOMERCATO/ Tra riscatto e addio, Silvestre sempre più lontano dall’Inter. A fine stagione…

Inter tunnel Meazza Silvestre 07082012 (01)Arrivato in estate con il pesantissimo compito di sostituire Lucio, Matias Silvestre non si è mai pienamente ambientato all’Inter e difficilmente resterà a Milano anche il prossimo anno.

Le sue ottime stagioni trascorse in Sicilia, tra Catania e Palermo, avevano convinto la dirigenza nerazzurra a puntare forte su di lui per rinnovare un reparto troppo in là con gli anni. Stramaccioni, soprattutto nella prima parte di stagione, gli ha dato piena fiducia schierandolo costantemente al fianco di Ranocchia in una difesa a quattro.

Ma, le sue prove non del tutto convincenti e il passaggio ad una linea difensiva a tre, gli hanno fatto perdere gradualmente posizioni nelle gerarchie del mister, che ha trovato maggiori sicurezze con l’inserimento del giovanissimo Juan Jesus.

Da quel momento in poi, il numero 6 nerazzurro è stato schierato solo in situazioni in cui la retroguardia interista si è trovata in emergenza a causa di infortuni o squalifiche. Di una sua possibile partenza si era già parlato a gennaio ma, l’infortunio al tendine d’Achille sofferto da Walter Samuel, ha bloccato sul nascere qualsiasi trattativa.

Adesso, con l’avvicinarsi del mercato estivo, la società nerazzurra potrebbe valutare concretamente l’ipotesi di un suo addio per un compenso di circa 6 milioni di euro. Un cifra non casuale considerando che il 28enne di Mercedes, prelevato dal Palermo con la formula del prestito oneroso biennale a 2 milioni, può (o meglio, deve – considerando la promessa fatta personalmente da Moratti a Zamparini) essere riscattato con un assegno dello stesso valore.

L’Inter, in questo modo, riuscirebbe a coprire per intero il debito che ha nei confronti dei rosanero evitando un pesante passivo in un’operazione effettuata solo dodici mesi fa e che ha decisamente deluso le attese.

Tuttavia, nonostante l’annata non felicissima, per Silvestre resta vivo l’interesse di diverse squadre, in primis di Genoa e Sampdoria, ma anche di alcuni club stranieri. Trattative, comunque, di non facile e immediata realizzazione sia perché il campionato deve ancora dare importanti verdetti (come nel caso del Genoa, immischiato nella lotta per non retrocedere) e sia per la volontà del giocatore che resta tutta da decifrare.

Ritornare in un club cosiddetto di “provincia” significherebbe aver sprecato la grande, e forse ultima, occasione della sua carriera.

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