Rocchi: “Sollevato per il gol, ora voglio dimostrare di meritarmi questa maglia. Gli errori arbitrali…”

Rocchi Inter-Atalanta esultanzaSono quelle chance che tutti vorrebbero cogliere al volo. Hai 35 anni, la tua carriera calcistica è agli sgoccioli, sei appena andato via dal club del quale eri capitano e arrivi all’Inter. Una grande, grandissima squadra anche se sta attraversando un periodo di transizione dopo aver vinto tutto il possibile. Prima di te nelle scelte del mister ci sono attaccanti più forti, con più esperienza: giocare sarà dura, anche perché la condizione non è il tuo forte dopo le poche presenze in stagione con la Lazio. Poi, invece, succede l’impronosticabile: Milito, Palacio, Cassano cadono uno dopo l’altro, vittima degli infortuni che hanno decimato la rosa nerazzurra. E arriva il tuo momento.

E’ quello che è successo a Tommaso Rocchi nell’ultima settimana. Il gol, purtroppo inutile, segnato contro l’Atalanta, alla sua seconda da titolare in campionato, però, non è frutto del caso. Non era facile scendere in campo portando sulle spalle il peso dell’intero attacco nerazzurro, specie dopo l’uscita dal campo di Cassano. Lui non ha esitato, ci ha creduto come sempre e probabilmente avrebbe potuto anche gioire con i compagni a fine partita se Gervasoni non avesse inventato quel rigore.

Proprio da qui, dal suo primo gol in maglia nerazzurra, comincia la sua intervista, rilasciata ai microfoni di Sky Sport 24. “Dopo il gol mi sono sentito subito sollevatoracconta Rocchi -. E’ stato il mio centesimo in Serie A, uno di quei traguardi che uno ha in mente. Mi rendo conto di aver fatto qualcosa di importante e sono contento che sia arrivato con la maglia dell’Inter. Ora voglio dimostrare di meritarmela“. 

Adesso potrebbe esserci un nuovo, seppur breve, inizio per l’ex capitano biancoceleste. Le carenze del reparto offensivo del resto parlano chiaro: senza di lui l’Inter non ha attaccanti di ruolo. Sono tutti infortunati o, forse peggio, in prestito, come Livaja e Longo. Rocchi lo sa: “In questo momento siamo afflitti da infortuni e sono solo io di ruolo in attacco, ma daremo il massimo lo stesso. Sto molto meglio da quando sono arrivato, avevo bisogno di allenarmi e prendere il ritmo. Non ho problemi a giocare gare ravvicinate. In questi casi ci sono grandi stimoli che fanno andare oltre la fatica“.

La prima occasione gli capiterà contro la Roma, mercoledì prossimo, per la semifinale di Coppa Italia a San Siro. Per lui è una sfida speciale: “Il pensiero della partita con la Roma porta con sé belle sensazioni, importanti, è una gara che ci permetterebbe di arrivare in finale. Avendo avuto il passato laziale, ci terrei ancor di più a fare bene“.

Prima però ci sarà la sfida contro il Cagliari: “Sarà difficile, non ce ne sono di facili in questo campionato. Noi comunque andiamo avanti e pensiamo gara dopo gara. L’importante è che domenica si giochi in uno stadio a posto, non so se per le condizioni del campo lo sarà ma vedremo, speriamo”. In ogni caso “ci sono ancora 7 gare da giocare, non abbiamo mai mollato e non lo faremo“.

La speranza è che nelle prossime partite gli arbitri facciano il loro mestiere con più attenzione, visti i recenti errori: “Purtroppo è fuor di dubbio che siamo stati penalizzati. Fare l’arbitro è difficile, si può sbagliare. Devono collaborare tra loro, la loro collaborazione deve migliorare. Gli episodi di domenica, se non l’arbitro, gli altri avrebbero dovuto vederli.”

Il futuro? Rocchi ha le idee chiare: “La speranza è sempre la stessa, giocare a calcio e dare una mano, non ho mai preteso di essere titolare. Sono felice di essere qui, spero di rimanere un altro anno all’Inter“.

 

 

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