Dopo la vittoria di Genova, è ora di pensare all’Atalanta

Colantuono AtalantaNonostante la vittoria di Marassi abbia ridato fiducia e morale all’ambiente interista, la rincorsa al terzo posto sembra una sfida quasi impossibile, non tanto per la distanza che separa l’Inter dall’ultimo gradino del podio, ma più che altro per una questione di concorrenti. I nerazzurri, infatti, oltre a una rosa ridotta all’osso a causa degli infortuni, l’ultimo dei quali ha colpito Palacio, lasciando Strama praticamente senza centravanti di ruolo, dovranno vedersela non solo con Napoli e Milan, attualmente secondo e terzo, ma anche con le agguerrite Fiorentina, tanto divertente quanto incostante e Lazio, reduce dal K.O. di Europa League con il Fenerbahçe, oltre all’insidiosa Roma, settima a -3 dalla squadra del presidente Moratti.

In ogni caso, domenica prossima (ore 20.45), i nerazzurri ospiteranno tra le mura amiche l’Atalanta, con l’intento non solo di proseguire la rincorsa sui rossoneri, ma anche di vendicare la sconfitta dell’andata. Gli uomini di Colantuono s’imposero con un rocambolesco 3-2 su Zanetti e compagni, risultato che fermò a dieci il numero di vittorie consecutive degli uomini di Stramaccioni tra campionato e coppe europee. Quella sconfitta fu lo spartiacque della stagione interista: da allora, infatti, la Beneamata fu solo l’ombra della squadra che, nelle giornate precedenti, riuscì a battere compagini del calibro di Fiorentina, MilanJuventus.

Nella gara dello scorso 10 novembre, furono proprio i padroni di casa a passare in vantaggio dopo appena dieci minuti grazie ad un colpo di testa di Bonaventura, abile nello sfruttare un cross di Peluso (passato poi alla Juve), ma al 55esimo, Guarin riuscì a rimettere in carreggiata la sua squadra, grazie ad una punizione che piegò le mani al portiere bergamasco. Pareggio che, però, durò soltanto 5 minuti, il tempo di permettere a Denis di sfruttare un incursione di Maxi Moralez e d’infilare l’incolpevole Handanovic. “Il Tanque”, non  soddisfatto, andò a segno per la seconda volta al 67esimo grazie ad un rigore concesso dall’arbitro per un discutibile fallo di Silvestre (a onor del vero, parecchio ingenuo nell’occasione) ai danni del connazionale Moralez. A rendere meno amara la sconfitta ci pensò Palacio, abile nello sfruttare un assist di Gargano all’85esimo.

Ora gli orobici, partiti con una penalizzazione di due punti per via del “caso scommesse”, si trovano +8 dal Siena terzultimo, ma, con 24 punti ancora in gioco, vorranno compiere ulteriori passi in avanti verso la salvezza; per farlo, il tecnico Colantuono riproporrà il consueto 4-4-1-1. In porta non ci sarà lo squalificato Consigli, al suo posto ballottaggio tra Frezzolini e Polito, con il secondo favorito sul primo, difesa composta da Raimondi, Canini, Stendardo e Del Grosso, centrocampo con Giorgi, Cigarini, Biondini e Bonaventura, davanti, a supporto dell’unica punta Denis, potrebbe agire l’ex nerazzurro Livaja.

Oltre al già citato Consigli, non saranno della partita Lucchini, anch’egli fermato dal giudice sportivo, Bellini e Marilungo, mentre dovranno essere valutate le condizioni di Del Grosso e Moralez, i quali proveranno a recuperare in vista della gara di domenica, così come Budan, fuori per una contusione a un ginocchio e Brienza, ancora febbricitante. Nel caso il terzino sinistro ex Siena non dovesse farcela, probabile l’impiego di Brivio sulla corsia mancina.

 

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