Un ricordo da non macchiare: Julio Cesar tra passato e presente

Julio Cesar addio San SiroJulio Cesar nel mirino del Milan. E’ questa la notizia che circola insistentemente da qualche giorno sui maggiori network di informazione sportiva. E’ la tipica “bufala di mercato” oppure è una storia che potrebbe giungere ad un inaspettato lieto fine? Troppo presto per dirlo visto che mancano ancora tre mesi all’inizio della sessione estiva di un calciomercato che si preannuncia già da ora scoppiettante e pieno di colpi di scena. Nonostante questa sia una notizia ancora tutta da verificare, è stata sufficiente a creare uno sconforto generale tra i tifosi nerazzurri, preoccupati dalla possibilità di vedere uno dei principali eroi del Triplete con addosso la casacca degli odiati cugini.

L’Acchiappasogni è stato il custode della porta nerazzurra per ben sette anni, conquistando quattordici trofei e diventando l’estremo difensore più vincente della storia interista, oltre che un idolo incontrastato della tifoseria. Il 29 agosto 2012 è la data che segna la fine del “grande amore” sancita dalla rescissione contrattuale e dal suo trasloco a Londra. E’ doveroso ricordare che il portiere brasiliano ha lasciato Milano per volere della società stessa, decisa a perseguire una strategia volta all’abbassamento dell’età media della squadra e alla drastica riduzione del monte ingaggi.

Sono diversi i motivi che spingerebbero Julio Cesar a lasciare l’Inghilterra per tornare, dopo appena un anno di distacco, nel nostro campionato.

In primis, sarà fondamentale l’esito della stagione dei suoi Queens Park Rangers, che navigano in cattive acque dalle quali probabilmente verranno trascinati in Championship (la serie B inglese). In questo caso, sarebbe esclusa la permanenza del brasiliano, sia per il suo esoso ingaggio che non potrebbe più essergli garantito, sia per la voglia di continuare a giocare ad alti livelli per mantenere il posto da titolare nella Seleçao in vista del Mondiale 2014. Un’altra valida ragione che lo porterebbe alla corte di Allegri è il legame che lo unisce in modo indissolubile alla città di Milano, rimasta nel cuore e nella mente della propria famiglia.

Le leggi della logica e del “romanticismo calcistico” sembrano, invece, escludere categoricamente un suo futuro a tinte rossonere.

Sembra difficile pensare, infatti, che il Milan voglia gravarsi di uno stipendio a dir poco “scomodo” per un calciatore nella fase conclusiva della sua carriera . E sembra ancor più difficile credere che le lacrime versate da chi ha vissuto il mondo Inter come pochi in occasione della lettera d’addio ai tifosi nerazzurri, non rimangano un ricordo puro e intatto in un calcio che si allontana sempre di più dalle sue origini incontaminate.

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