Kovacic continua a stupire: il gioiellino croato protagonista nella vittoria contro la Serbia

Mateo KovacicIl rinvio di Sampdoria-Inter dello scorso weekend non ha sicuramente indispettito più di tanto Stramaccioni e i suoi uomini, provati fisicamente dalla dispendiosissima lotta disputata 72 ore prima contro il Tottenham. Chi egoisticamente avrebbe voluto assistere alla partita del “Ferraris” per vedere all’opera un’Inter finalmente viva anche in campionato sono i tifosi nerazzurri.

La curiosità maggiore del popolo interista era indubbiamente quella di poter riammirare Mateo Kovacic, autore di un’ottima prova in Europa League e pronto a prendere per mano il centrocampo nerazzurro anche contro i blucerchiati.

Arrivato nel penultimo giorno del mercato di gennaio, il gioiellino croato ha attraversato un naturale periodo di adattamento in cui è stato schierato da Strama con una certa prudenza. Accortezza d’obbligo visto l’età del ragazzo (classe 1994) e le pressioni che San Siro e la maglia dell’Inter provocano inevitabilmente. Nella gara contro il Bologna, nonostante un’Inter del tutto assente, l’ex Dinamo Zagabria, entrato nel secondo tempo e piazzatosi davanti alla difesa, si è caricato la squadra sulle spalle svolgendo alla perfezione i compiti di raccordo tra difesa e attacco. Quei 35 minuti giocati ad altissimo livello gli hanno regalato una maglia da titolare nel match successivo contro gli inglesi.

L’ottimo momento di Mateo in nerazzurro non ha lasciato indifferente nemmeno il tecnico della Croazia, Igor Stimac, che lo ha tenuto in campo per tutti i 90 minuti nel match di ieri sera contro la Serbia (gara valida per le qualificazioni ai prossimi Mondiali del 2014), in cui il talento di Linz ha sfoderato un’altra super prestazione sempre posizionato nel ruolo di playmaker basso. Giocate di gran classe che hanno contribuito al 2-0 finale della sua nazionale in un derby dei Balcani ad altissima tensione.

E’ lo stesso numero 10 interista che racconta la sua splendida prestazione a fine partita:Sono veramente felicissimo. Ho semplicemente giocato con tutto il mio cuore, quello che ci mette tutta la nostra squadra. C’era un’atmosfera pazzesca, incredibile, fantastica e amiamo i nostri tifosi quando si fanno sentire. Personalmente mi sento entusiasta, giocare da titolare in partite simili è sempre bello. La pressione? Naturalmente c’è, ma l’ho cancellata presto. E devo ringraziare i veterani di questa Croazia perché mi sono stati vicini, all’inizio un po’ di pressione la senti, poi passa tutto.

Il giovane Mateo, anche lontano da Milano, continua a mostrare la sua classe cristallina. Per la gioia dell’Inter, che potrebbe aver trovato finalmente il giocatore giusto cui affidare le chiavi del centrocampo interista per i prossimi 10-15 anni.

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