Inter, che cantera! Tutta nerazzurra la difesa dell’Under 21 di Mangia

Under 21 difesa InterTra gli innumerevoli luoghi comuni che attanagliano l’Inter praticamente da sempre spicca l’accusa di avere pochi italiani in rosa e di rappresentare uno scarso serbatoio per la Nazionale azzurra. Un appiglio, spesso ignobile, per sminuire lo strapotere nerazzurro degli ultimi anni condito da 15 trofei conquistati in 6 anni (tra il 2005 e il 2011). A fare da contraltare a queste critiche, bieche quanto faziose, l’apporto decisivo di Materazzi in Germania, nel 2006, e la natura cosmopolita di un calcio che ha bisogno di aprirsi a nuove frontiere.

E’ un altro aspetto, però, che deve (o dovrebbe) catturare l’attenzione della stampa e degli addetti ai lavori: la difesa dell’Under 21 italiana è composta interamente da calciatori prodotti dal vivaio interista o di proprietà della Beneamata. Fa specie notare come certa stampa, tanto incline a coniare termini come “ItalJuve”, foriera di entusiastici e lusinghieri apprezzamenti per una difesa juventina “trapiantata” in maglia azzurra, tanto avvezza ad invocare un rinnovamento anagrafico radicale del nostro calcio, non si curi particolarmente di tale aspetto.

Nelle scelte definitive di mister Devis Mangia, in vista dell’Europeo di categoria da disputare in Israele, il portiere titolare dovrebbe essere Francesco Bardi, mentre il pacchetto arretrato dovrebbe essere composto da Giulio Donati, Matteo Bianchetti, Luca Caldirola e Cristiano Biraghi. Una difesa a tinte nerazzurre, che testimonia il grande lavoro di scouting fatto dalla società di Massimo Moratti che da sempre tanto e bene ha investito sulla sua cantera, ottenendo eccellenti risultati e fantastici riconoscimenti.

Sicuramente il Patron nerazzurro si starà sfregando le mani immaginando un futuro roseo e costruito in casa grazie a giovani di prospettiva da valorizzare e da inserire gradualmente nei piani di una società blasonata e dalle alte ambizioni. Francesco Bardi, portierino classe ’92, ormai da anni fa parlare di sé in termini positivi e. dopo l’esperienza nella squadra della sua città natale (Livorno), si sta esprimendo ad altissimi livelli anche tra i pali del Novara.

Sull’out destro della linea difensiva, Giulio Donati, già più maturo rispetto agli altri per età e presenze, sta trovando la piena consacrazione a Grosseto, dopo aver a lungo girovagato in prestito tra i campi di serie A e di serie B. Il più giovane di tutti, Matteo Bianchetti, classe ’93, approdato in prestito al Verona nella finestra di riparazione del mercato, è stato il capitano di quella Primavera interista balzata alle cronache per i successi in Campionato e nella “Champions dei piccoli”.

Al suo fianco tutta l’esperienza di quel Luca Caldirola che ormai da un paio di stagioni è entrato di diritto nel “mondo dei grandi”. Sull’out mancino sta godendo di buona considerazione Cristiano Biraghi. Il ragazzo, nato a Cernusco sul Naviglio nel 1992, famoso per un eurogol realizzato contro il City durante una tournèe estiva, dopo un’esperienza altalenante a Castellammare di Stabia ha trovato la sua isola felice nel Cittadella di Foscarini.

Un patrimonio da non dilapidare, dunque, per un’Inter che ha bisogno di investire su se stessa. Sicuri che questi giovani talenti vadano snobbati?

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