Due mesi decisivi per il futuro di Ricky Alvarez

Ricky AlvarezA gennaio la trequarti dell’Inter ha visto la perdita di due pedine importanti: Wesley Sneijder e Philippe Coutinho; due calciatori che, per diversi motivi, hanno lasciato Milano alla ricerca di nuove avventure in giro per l’Europa. Il loro addio sembrava potesse aprire la strada a un utilizzo più frequente di Alvarez, ma qualche acciacco di troppo e l’esplosione di Fredy Guarin in una posizione più avanzata hanno impedito all’argentino di ritagliarsi uno spazio significativo all’interno dello scacchiere nerazzurro.

L’infortunio di Diego Milito, però, ha privato Stramaccioni di un’altra soluzione offensiva, trasformando inevitabilmente Ricky “Maravilla” in una variabile indispensabile per il reparto avanzato dell’Inter, che da più di un mese può contare sul solo contributo di Cassano, Palacio e Rocchi.

Nonostante i soliti alti e bassi, quindi, l’ex Velez è riuscito a dare continuità al suo gioco, trovando anche con maggiore facilità la via della rete: la splendida vittoria contro il Catania e l’impresa sfiorata a San Siro contro il Tottenham, infatti, sono arrivate anche grazie al contributo del numero 11 nerazzurro, che con i suoi gol ha dato il via alla rimonta del “Massimino” e alimentato le speranze di qualificazione nei supplementari di Europa League contro gli inglesi.

Al di là di questi guizzi, però, Alvarez non sembra aver ingranato ancora la giusta marcia per risultare decisivo in un campionato come quello italiano, tanto diverso per ritmi e tattica da quello argentino. Per questo, da qui alla fine della stagione, il trequartista di Buenos Aires dovrà cercare di dare una svolta alla sua avventura in maglia nerazzurra, per trascinare l’Inter verso quel terzo posto che darebbe un sapore completamente diverso a questa annata, permettendo alla società di programmare al meglio il futuro, senza ridimensionare un progetto che è appena stato avviato.

Se il suo contributo dovesse risultare determinante, Alvarez potrebbe garantirsi un posto nell’Inter del futuro; in caso contrario, la sua strada e quella della Beneamata potrebbero separarsi una volta per tutte

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