105 anni di storia, di Serie B non ho memoria

Inter coreografia 19089 marzo 1908: al ristorante L’Orologio di via Mengoni 43, nasce il Football Club Internazionale Milano con il nome di Foot-Ball Club Internazionale (solo nel 1967 verrà aggiunto Milano alla denominazione ufficiale, quando diventerà una S.p.A.).

La magia partì da una costola di 44 dirigenti dissidenti del preesistente Milan Football and Cricket Club, che aveva imposto il divieto di far arruolare altri calciatori stranieri a quelli già presenti nella rosa. Gli stranieri erano per gran parte l’ossatura delle nuove società di calcio che stavano sorgendo e il fatto di non arruolarli parve essere irriconoscente verso di loro.

Il pittore e socio-fondatore Giorgio Muggiani scelse i colori che avrebbero rappresentato l’emblema della società: il nero e l’azzurro. Quest’ultimo colore fu scelto perché all’epoca si usavano le matite a due colori, rosse da una parte e blu dall’altra, quindi simbolicamente il blu era opposto al rosso.

Da quella notte, sono passati 105 anni, più di un secolo a tinte nerazzurre. 105 anni di emozioni e gioie, di eleganza e onestà, di pazzia e amore. Anni contraddistinti anche da dolori e sofferenze, delusioni e illusioni.

Sono stati anche 105 anni di trofei ed esaltazioni, di scudetti e Coppe dei Campioni, Champions League e Coppe Uefa, Coppe Italia e Supercoppe Italiane, Coppe Intercontinentali e Mondiali per Club. Un totale di 30 vittorie in competizioni nazionali gestite dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A, cui vanno sommati 9 titoli vinti in tornei internazionali.

105 anni di Serie A, perché l’F.C. Internazionale, è l’unico club ad aver partecipato a tutti i campionati della massima divisione a girone unico dalla sua fondazione.

105 anni di grandi presidenti e dirigenti, storici allenatori e immensi campioni. 105 anni di Moratti e Allodi, Herrera e Trapattoni, Mancini e Mourinho. 105 anni di Meazza e Mazzola, Suarez e Corso, Matthäus e Bergomi, Zanetti e Ronaldo, Ibrahimovic e Milito.

105 anni caratterizzati da due figure che resteranno nella storia, perché più di tutti hanno rappresentato l’interismo e difeso in ogni sede i colori nerazzurri: Peppino Prisco e Giacinto Facchetti che, anche dopo la loro scomparsa, sono rimasti icone della Beneamata.

Un’emozione vissuta anche al di fuori dell’ambito calcistico, perché Inter vuol dire molto altro. Basti pensare a quanto il club nerazzurro sia stato fonte di ispirazioni per molti artisti: Adriano Celentano nella canzone Eravamo in 100.000, Enzo Jannacci nel brano Quelli che…, e Luciano Ligabue nel singolo Hai un momento, Dio?. Anche Roberto Vecchioni ha rivelato come la celebre canzone Luci a San Siro, fosse stata ispirata dalle gesta dell’Inter degli anni ’60.

Legarsi all’Inter vuol dire essere pronti a “vivere una vita emozionante, costantemente emozionante. È come uno che fa un viaggio d’avventura, non è un viaggio comodo, è un viaggio che può essere scomodo ma che ti dà tante di quelle emozioni che ti rimane in mente. Questa è l’Inter”. Parola di Massimo Moratti.

Tanti auguri a tutti noi e alla nostra fantastica quanto pazza F.C. Internazionale.

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