Il “motorino” Nagatomo si è inceppato; tutti aspettano il ritorno del samurai

Nagatomo InterArrivato in maglia nerazzurra tra lo scetticismo di chi lo riteneva solo una mossa di marketing, Nagatomo si è rivelato un giocatore importante fin dal primo minuto in cui ha messo piede in campo.

Nonostante l’incontrollata successione dei vari allenatori di questi anni, Yuto è sempre stato titolare inamovibile dell’Inter con tanta corsa, svariati assist e anche alcuni gol più o meno decisivi. Tutto ciò va sottolineato per difendere un giocatore che ha dato tanto alla causa interista in questi anni e all’inizio della stagione in corso, ma che in questo 2013 ha incontrato alcune difficoltà collezionando più di una prestazione sottotono, serie che purtroppo non si è interrotta nel derby contro il Milan.

Il giapponese all’andata disputò una grandissima gara riuscendo praticamente ad annullare El Shaarawy, almeno fino alla discutibile espulsione che comunque non compromise le sorti del match. Un girone dopo, Stramaccioni ha voluto riproporlo sulle tracce del numero 92 rossonero, con risultati totalmente diversi rispetto al derby d’andata. Quasi mai sulla palla, Yuto si è limitato a marcare a uomo il Faraone andando spesso in difficoltà e lasciando nel frattempo Guarin in preda alle scorribande del giovane De Sciglio.

A preoccupare è soprattutto la discontinuità del giocatore dalla sosta in poi. Il problema principale è di natura fisica: da mesi infatti il giapponese non riesce ad allenarsi e a giocare con continuità a causa di un infortunio che ne sta limitando il rendimento. Lo si è visto anche nel derby quando, sfinito, alla mezz’ora del secondo tempo ha chiesto il cambio.

La speranza è che Yuto riesca a superare l’acciacco che gli ha impedito di portare a termine la gara contro il Milan e torni a essere il giocatore ammirato nella prima parte della stagione, quando sembrava addirittura finito sui taccuini degli osservatori del Real Madrid. Il suo recupero è troppo importante per Stramaccioni, soprattutto visto il ritorno alla difesa a quattro: non resta che augurarsi che possa tornare a dare il suo contributo quanto prima.

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