Un nuovo inizio: la rete nel derby può lanciare Schelotto per lo sprint finale

Schelotto gol derby Inter-MilanMinuto 71 del derby: il cross di Nagatomo viene impattato da Schelotto, entrato una manciata di minuti prima al posto di Cambiasso nel tentativo di dare dinamismo sull’esterno alla ricerca del pareggio; il portiere rossonero Abbiati resta immobile, la palla termina in rete e tutto il popolo interista può tirare un sospiro di sollievo.

A ribadire il concetto che il derby è una partita a sè, tra le tante creste presenti in campo (Balotelli, El Shaarawy, Niang, Guarìn) alla fine l’ha spuntata la folta chioma “leonina” dell’italo-argentino ex Atalanta, arrivato sulla sponda nerazzurra dei Navigli nel mercato invernale per offrire un’alternativa concreta a Nagatomo e Pereira.

Questo gol, che lo ha reso eroe per una notte, di certo non può bastare a conquistare la riconferma in nerazzurro, ma potrebbe dare consapevolezza e fiducia all’esterno destro; la “zuccata” che ha ammutolito la Milano rossonera potrebbe essere il vero start della sua avventura all’Inter, dopo la falsa partenza nella trasferta di Siena.

A sostegno di questa tesi vi è il nuovo modulo che Stramaccioni ha disegnato su misura per quest’Inter martoriata dagli infortuni: davanti a una linea difensiva composta da 4 uomini agiscono 2 mediani, mentre Cassano giostra da  falso nueve stile Barcellona con alle spalle 3 trequartisti (nel derby Palacio centrale, Guarìn a destra e Alvarez a sinistra).

Questo modulo, con FantAntonio centravanti atipico, consente ai tre rifinitori di sfruttare gli spazi creati dal numero 99 interista, a patto che i sopracitati trequartisti attacchino lo spazio con decisione e continuità; ieri sera è emerso come Alvarez, autore di una prestazione non brillante, ma nemmeno tragica, fatichi a inserirsi in velocità e come Guarìn sia un pesce fuor d’acqua quando viene relegato sulla destra.

Da qui l’importanza che può assumere Schelotto in questo nuovo contesto tattico: la sua velocità potrebbe essere un’arma preziosa sull’out destro, con Guarìn, pronto a spaccare le difese e a esplodere i suoi missili, centrale alle spalle di Cassano e Palacio leggermente più a sinistra, con licenza di accentrarsi e affiancare il Pibe di Bari.

Siamo nel campo delle ipotesi, sia chiaro, ma Schelotto potrebbe davvero beneficiare di questo 4-2-3-1 camaleontico, dopo aver faticato (e non poco) nel 3-5-2 utilizzato da Strama nella trasferta senese. Ora Schelotto, dopo esser stato eroe per una notte, deve dare continuità a questo lampo, dimostrando di meritare la maglia dell’Inter: se la rete nel derby, che ha sempre un valore speciale, fosse l’inizio di qualcosa di nuovo, ne saremmo tutti felici.

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