Un esame di riparazione da non fallire

Stramaccioni lista convocatiMettete di aver appena preso un 4 in un compito in classe. Ora avete due possibilità: la prima è cercare scuse, nascondersi quando la prof interroga, beccarsi una strigliata dai genitori. La seconda è alzare la mano appena la prof interrogherà di nuovo, recuperare il votaccio e far tutti contenti.

Ecco, dopo Firenze l’Inter è uno scolaro un po’ distratto che (ne) ha preso(e) 4 e che deve per forza recuperare. Perché il compagno di banco, quello un po’ antipatico e che vive di rendita, da stamattina risulta essere migliore di te e fa di tutto per fartelo notare. Te lo scrive sul diario (di Facebook), e quello sarebbe anche il meno, e ti mostra tutto orgoglioso i suoi voti. Quasi tutti 6, quasi tutti d’ufficio. Ma di fronte al tuo 4 stiracchiato, sembrano dei 10 e lode. E alla prossima interrogazione si esce in due: voi e lui.

Entriamo nella settimana emotivamente più difficile. Superati da un Milan mediocre, che a gennaio ha segnato 5 reti (4 di Balotelli, di cui due su rigore – uno inesistente contro l’Udinese al 94millesimo – una su punizione e una sola su azione, più un’autorete di Paletta) come noi ma ne ha subìte solo 3 e ha fatto 7 punti. Mediocre, eppure migliore di noi, che arriva al derby da favorito (e quindi, per la scaramanzia che in questi casi si respira a Milano e non solo, da “sfavorito”) e con un jolly da giocare più o meno quando vuole: proprio Mario Balotelli. Inutile nascondersi dietro un dito: noi, gli ex, li soffriamo dannatamente. A memoria l’unico spauracchio evitato negli ultimi anni è stato Vieri, capace giusto di farsi saltare in testa da un ancora monumentale Adriano in un 3-2, prima di diventare un monumento, nel senso “marmoreo e statico”. Mosca bianca, perché Ronaldo, Ibra & co. ci hanno sempre puniti. Ma non sempre battuti.

Il problema è che questa non è un’Inter da battaglia. Se la si mette giù dura, se c’è metaforicamente da fare a pugni, una volta incassato il primo, finiamo quasi sempre k.o. L’ultima volta che abbiamo rimontato uno svantaggio è stato un’era geologica fa allo Juventus Stadium (ah, Milito… Milito…), poi altri due lampi d’orgoglio con Genoa e Roma, ma abbiamo riagguantato giusto il pari.

Andiamo giocarci buona parte della stagione in un derby non impossibile da vincere se si registra qualcosa in difesa e se – tuoni e fulmini – si ferma l’unico realizzatore avversario nel mese di gennaio (e se si evita di buttarsela in porta da soli, ça va sans dire). Andiamo a giocarci un derby dove dovremo essere noi a tirare il primo pugno e dovremo essere capaci di resistere.

Serve che Stramaccioni tiri fuori il meglio da quello che c’è a disposizione in questa settimana. Poi, vinto il derby (basta un derby da 6 eh, non necessariamente da 8 e mezzo), si potrà vivere di rendita aspettando tempi (e rientri) migliori.

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