Ranocchia: “Felice per il gol, ma non sono Milito. Massima concentrazione per il Cluj. Sul derby…”

Ranocchia esultanza Inter-Bologna Tim CupAndrea Ranocchia, il nero e l’azzurro: nero come la passata stagione, costellata di tanti errori, anche macroscopici, da infortuni che l’hanno tenuto spesso ai box e da un feeling con la piazza interista che sembrava essere in caduta libera, tra fischi e perplessità generale, azzurro come questa prima metà di campionato che ha restituito al club del presidente Moratti un “nuovo” Andrea al top della forma fisica, insuperabile in fase difensiva e incisivo nell’area avversaria con due centri in campionato e uno in Coppa Italia.

A pochi giorni dal match di Europa League con i rumeni del Cfr Cluj, il centrale umbro, in un’intervista rilasciata a Sky Sport 24, ha fatto il punto della situazione in casa nerazzurra, parlando, in primis dell’impegno europeo: “E’ una squadra difficile da affrontare perchè ha esperienza nelle Coppe europee, servirà far bene e restare concentrati sia all’andata che al ritorno per ottenere la qualificazione. Oggi riprendiamo gli allenamenti con il gruppo al completo per preparare al meglio questa sfida“.

Da un impegno del futuro a uno del recentissimo passato, ovvero la vittoria nel posticipo di domenica sera in casa con il Chievo; il numero 23 nerazzurro è stato decisivo soprattutto per la rete che ha permesso all’Inter di riportarsi in vantaggio dopo il provvisorio pareggio di Rigoni: Sono contento di aver segnato così perchè quello è uno schema provato in allenamento. Ovvio, con Cassano è tutto più facile perchè ti mette la palla dove vuole”.

Il bomber che non ti aspetti, verrebbe da dire scherzandoci un po’ su; la stessa ironia che Ranocchia usa quando si parla del fatto che gli uomini di Stramaccioni ottengano i 3 punti ogni volta che lui va in gol: “Io come un talismano? Sì, è vero, ogni volta segno vinciamo, però non sono come Milito. Lui è molto meglio, io provo a dare una mano e fare qualche gol”.

Se Ranocchia è in questo momento inamovibile nell’undici titolare nerazzurro, gran parte del merito va a Stramaccioni, il quale ha riposto in Andrea grande fiducia fin dal ritiro estivo: “Strama è stato importantissimo, mi ha dato fiducia già dal ritiro e io ne avevo bisogno dopo la brutta stagione dell’anno scorso”.

Dopo aver elogiato Kuzmanovic (“Corre tanto e fa un ottimo filtro, il che ci agevola molto; con lui a schermo davanti alla difesa i pericoli sono stati decisamente meno”), Andrea conclude la sua intervista con due battute, la prima inerente al soprannome (Johnny, ndr): “Me lo avevano dato Stankovic e Thiago Motta perchè sono lungo e magro come uno stecchino, quindi si sono ispirati a Johnny Stecchino, mentre la seconda riguarda il derby: “Ne ho parlato in Nazionale con Balotelli: lui è convinto di segnare, io gli ho detto che non lo farò passare neanche una volta. Spero di aver ragione io”.

L’Inter ha ritrovato un centrale di livello nazionale, oltre a un talismano che può aiutare nei momenti più neri; del resto, come insegna il numero 23 interista, oltre al nero c’è anche l’azzurro.

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