Lampi di vera Inter. 3-1 al Chievo e sorpasso sui cugini

Inter-Chievo esultanza squadraMissione compiuta: l’Inter batte 3-1 il Chievo nel posticipo della quinta giornata di ritorno e si porta a -1 dal tanto ambito terzo posto al termine di un weekend che, visti i risultati delle “grandi”, aveva assunto i connotati della classica occasione “da non lasciarsi scappare”; con le dirette concorrenti per un posto in Champions bloccate sul pari (Lazio e Milan) oppure sconfitte (Fiorentina e Roma), gli uomini di Strama liquidano un Chievo ben disposto fino al raddoppio interista, scavalcando così i cugini rossoneri e issandosi da soli al quarto posto.

Reduce da un periodo di forma tutt’altro che brillante, l’Inter torna a San Siro dopo i fischi dell’ultima gara casalinga con il Torino; davanti a quasi quarantamila spettatori, Stramaccioni deve rinunciare all’ultimo a Kovacic, bloccato da un infortunio a pochi istanti dal suo esordio da titolare in nerazzurro; Gargano sostituisce il baby croato nella mediana interista, completata da Kuzmanovic e Cambiasso, con la difesa a 4 e il ritorno del tridente pesante Cassano-Palacio-Milito.

Dopo meno di 120 secondi, il popolo interista può già festeggiare la prima marcatura della serata: dopo una serie di colpi di testa su azione di calcio d’angolo, la palla arriva a Cassano, il cui destro di controbalzo trova un Puggioni non impeccabile. E’ la seconda rete consecutiva di FantAntonio, dopo quella inutile ai fini del risultato messa a segno a Siena.

La reazione clivense non tarda ad arrivare, con Acerbi che spedisce a lato di testa da buonissima posizione; lo scampato pericolo non scuote l’Inter, imprecisa in fase di ripartenza, consentendo al Chievo di stabilirsi sulla trequarti nerazzurra, macinando buone trame e giungendo al pareggio con Luca Rigoni, abile a inserirsi su un cross dalla sinistra e a battere Handanovic a pochi metri dalla porta.

Come in una sorta di deja vù, la paura di assistere a una partita sulla falsa riga di quella con il Torino incomincia a serpeggiare tra qualche tifoso; i fantasmi vengono però scacciati presto, insieme alla gioia dei veronesi; 5 minuti dopo l’1-1, Ranocchia svetta su un corner preciso del solito Cassano, battendo nuovamente l’estremo difensore gialloblu e firmando il nuovo vantaggio.

A differenza di quanto accaduto in avvio, il Chievo accusa il colpo e l’Inter, illuminata da un Cassano ispiratissimo, prende ritmo e fiducia; le chances più ghiotte per il terzo gol capitano a Gargano, ma prima Puggioni e poi il palo negano la gioia della marcatura personale all’uruguaiano.

La ripresa si apre esattamente con la prima frazione di gioco: la partenza sprint dei nerazzurri mette alle corde il Chievo e Puggioni capitola nuovamente sotto gli attacchi interisti, con Milito che, su assist di Cambiasso, firma quello che sarà il definitivo 3-1, ritornando al gol dopo quasi 2 mesi (l’ultima rete a inizio dicembre in Inter-Napoli 2-1, ndr).

Da qui in poi Cassano e compagni lasciano intravedere lampi di vera Inter, un po’ come accadeva nel periodo d’oro, iniziato esattamente un girone fa con la vittoria 2-0 in Veneto; Palacio, al termine di una bella azione rifinita dal numero 99 interista calcia alto da buona posizione, mentre pochi minuti più tardi Alvarez, entrato al posto di Milito, libera Nagatomo con un geniale colpo di tacco, ma Puggioni sbarra la strada al giapponese.

Dopo l’ovazione per il ritorno in campo di Stankovic, assente dal K.O. di Parma del maggio scorso e una punizione di Acerbi terminata a lato, l’arbitro Guida di Torre Annunziata decreta la fine di un match frizzante e divertente: dopo i fischi di due settimane fa, San Siro tributa agli uomini di Stramaccioni applausi meritati dopo questo bel successo che ridà entusiasmo all’ambiente.

Le premesse perchè questa vittoria possa essere l’inizio di un viatico molto positivo ci sono tutte: l’ordine di Kuzmanovic, le sgroppate di Nagatomo e Zanetti, il genio di Cassano e il ritorno al gol di Milito sono indizi che lasciano ben sperare in ottica futura.

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