Kovacic si presenta: “Niente paragoni, voglio essere me stesso. La maglia numero dieci…”

Conferenza KovacicDopo Kuzmanovic, Schelotto e Carrizo, tocca al baby fenomeno Mateo Kovacic presentarsi ufficialmente alla stampa. In diretta dalla sala conferenze del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate dal numero 10 nerazzurro.

Che effetto ti fa essere arrivato così giovane in una società come l’Inter?

“Sono molto felice di essere qui. E’ un orgoglio giocare in un club così importante”.

Sei stato paragonato a tanti campioni croati, come Modric, Boban e Prosinecki. A chi ti senti più vicino?

“Devo ammettere che Prosinecki è il mio calciatore preferito. Ma amo essere me stesso, non voglio essere paragonato ad altri”.

La maglia numero 10 è stata indossata da grandi campioni. Quanto pesa sulle tue spalle?

“Sono molto onorato di vestire la maglia numero 10. Il numero, però, conta poco, conta quello che farò io in campo”.

Sei pronto per fare il tuo esordio a San Siro?

“Assolutamente sì…”.

Qual è la prima cosa che hai pensato quando ti hanno detto che saresti diventato un giocatore dell’Inter?

“Non ho pensato a niente di particolare. Sono rimasto a bocca aperta e ancora adesso stento a crederci”.

La Dinamo Zagabria ha un settore giovanile importante. Ti piacerebbe in futuro vedere un’Inter più croata?

“Sicuramente sarei felice se altri giocatori croati, come Halilovic, potessero venire qui…”.

In che posizioni pensi di poter essere utile all’Inter?

“Sarà il mister a decidere in che posizione giocherò. Mi piace molto la tattica e credo di poter dare molto da centrale”.

Cosa ti piace dell’Italia?

“Amo molto la gestualità. So che il calcio è molto duro, ma mi abituerò. Ho la fortuna di avere in squadra compagni che parlano la mia lingua, come Stankovic, Kuzmanovic e Handanovic. Questo sicuramente mi aiuta…”.

Preferisci il modulo con due o una punta?

“L’unica cosa che conta per me è dare il meglio”.

Avrai bisogno di più tempo per imparare l’italiano o per prendere in mano la squadra?

“Quella italiana è una lingua splendida, la imparerò velocemente…”

Com’è andato il tuo esordio? Che sensazioni hai provato contro il Siena?

“Sicuramente non abbiamo giocato bene, ma siamo già pronti per rifarci”.

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