Da Balotelli a Kovacic, da Anelka a Sissoko: ecco cosa ci ha riservato il mercato di gennaio

Schelotto Kuzmanovic Kovacic1 febbraio, the day after. Gennaio è alle spalle e con lui il calciomercato invernale: acquisti, cessioni, discorsi abbozzati e mai decollati, affari lampo e lunghe trattative che hanno tenuto tutti gli amanti del calcio incollati ai notiziari sportivi o a internet. Ora che i sogni hanno, gioco forza, dovuto far spazio alla realtà, cerchiamo di capire come questa sessione di mercato ha inciso sui club in lotta per le prime posizioni.

Partendo da “casa nostra”, dalla Milano nerazzurra, gli addii di Coutinho e soprattutto Sneijder hanno lasciato un vuoto nel cuore di molti tifosi, ma anche un bel tesoretto nelle casse interiste; parte di questo denaro è stato investito per colmare le lacune emerse nell’ultimo periodo: l’arrivo dall’Atalanta di Schelotto dà a Strama un’alternativa di gran corsa sull’out destro, mentre Kuzmanovic e il baby Kovacic possono rivelarsi gli elementi giusti per ridare linfa e geometrie a un centrocampo che ha lasciato a desiderare. Gli affari low cost targati Rocchi e Carrizo sembrano essere operazioni marginali volte più che altro a rimpolpare la rosa.

Se alcuni supporters nerazzurri possono essere rimasti delusi dal mancato arrivo del “nome di spicco”, è importante evidenziare come questo mercato non abbia regalato colpi di scena, eccezion fatta per Balotelli; anche le due squadre in lotta per lo scudetto, ossia Juventus e Napoli, hanno scelto la via degli acquisti mirati per limitare le defaillances accusate.

I bianconeri, nonostante il “tam tam” mediatico intorno al nome dell’attaccante top player, hanno semplicemente definito gli arrivi del duttile difensore Peluso e dell’ex nazionale francese Anelka, svincolato dai cinesi dello Shanghai; i partenopei hanno avuto un maggior numero di operazioni rispetto ai diretti concorrenti per il tricolore sia in entrata che in uscita: agli acquisti di Armero, Rolando, Radosevic e Calaió hanno fatto seguito gli addii di Dossena e Aronica, destinazione Pelermo, del giovane Uvini e di Edu Vargas.

La Lazio, attuale capofila del gruppetto in bagarre per la terza piazza, ha operato sostanzialmente solo in uscita, con le cessioni al fotofinish di Sculli e Zauri, oltre a quelle dei sopracitati Rocchi e Carrizo e di Matuzalem, passato al Genoa, mentre in entrata c’è da segnalare l’approdo in biancoceleste dell’esterno di centrocampo Pereirinha per una cifra di circa 2 milioni di euro e il grande rammarico per il mancato arrivo (niente transfert) del giovane Felipe Anderson dal Santos.

Se la Lazio “piange”, l’altra metà di Roma di sicuro non ride; i problemi interni, con il paventato esonero di Zeman, hanno messo in secondo piano le operazioni di mercato dei giallorossi, a onor del vero pressochè nulle, con l’ingaggio del terzino greco Torosidis e le cessioni dei giovani Tallo e Antei, in prestito rispettivamente a Bari e Sassuolo.

A completare il lotto delle pretendenti per un posto “al sole” ci sono Milan e Fiorentina che, a differenza delle romane, hanno operato a lungo in sede di mercato; i rossoneri si sono assicurati Balotelli dal Manchester City, oltre al campione del Mondo 2006 Zaccardo e al giovane polacco Salamon, mentre hanno salutato Milanello Acerbi, passato al Chievo via Genoa, Emanuelson, trasferitosi a Londra, sponda Fulham, Mesbah, inserito come contropartita nell’affare Zaccardo e ovviamente Pato. Dal canto loro i viola hanno definito gli arrivi dell’ex Juventus Momo Sissoko dal Psg e di Giuseppe Rossi, al suo ritorno in Italia dopo le stagioni al Villareal, oltre a quelli meno “altisonanti” di Larrondo, Wolski e Compper, sottolineando come la società sia intenzionata a puntare con decisione all’ingresso in Europa.

Si preannuncia una battaglia incandescente per raggiungere gli obiettivi di inizio anno e d’ora in poi le squadre dovranno contare solo sulle proprie forze. Un po’ come avviene in Formula 1, le vetture della Serie A hanno fatto un restyling per essere ancor più competitive; signori, accendete i vostri motori e che lo sprint finale abbia inizio.

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