Chivu: “L’Inter significa tantissimo per me. Ho sempre dato tutto e dopo l’infortunio di Verona…”

Chivu InterAvevo tanta voglia di tornare a giocare anche perchè ho passato dei momenti non belli. Comincia con questa dichiarazione la puntata di Prima Serata con ospite Cristian Chivu. Il difensore rumeno racconta il suo lungo calvario ai microfoni di Inter Channel: “Dopo la prima operazione ho dovuto farne un’altra e via così, alla fine ce l’ho fatta. Stramaccioni felice di aver ritrovato me e Stankovic? Ne siamo più felici noi (sorride, ndr), perchè abbiamo sofferto tanto il fatto di essere lontano dal campo, lavorare da soli non è facile”.

E’ stato proprio il tecnico romano a chiedere al numero 26 di restare in nerazzurro. Una permanenza segnata da un rinnovo di contratto a cifre nettamente più basse, nel rispetto della nuova politica societaria: “È un argomento delicato – spiega Chivu parlando delle perplessità di molti giocatori nell’accettare una riduzione del proprio ingaggio – perchè ad alcuni è stato proposto un contratto che aveva un certo valore, poi è difficile andare da un giocatore per dire che in quello stesso periodo deve ridursi l’ingaggio. E’ normale possa dire ‘è una cosa che mi avete offerto voi, non avevate una pistola puntata alla tempia’. Adesso bisogna vedere l’intenzione di ognuno, io non giudico nessuno perchè non so come si reagisce in determinate situazioni. Io ho accettato la nuova offerta dell’Inter perchè mi sento di casa, credo in questo progetto, la Società mi ha voluto, l’allenatore ancora di più, sento l’affetto dei compagni ed eccomi qua”.

Cristian torna poi sull’incidente del 6 gennaio 2010 a Verona quando, in uno scontro aereo con Pellissier, riportò una frattura cranica che lo costrinse a un delicato intervento chirurgico: “Ho visto poche volte quell’immagine, ma ultimamente non la guardo proprio più. Non mi dà fastidio giocare con il caschetto. All’inizio avevo un po’ di paura, adesso potrei anche farne a meno. Dopo quell’infortunio sono diventato più forte, vivere una cosa del genere ti aiuta a guardare quelli che sono i problemi veri, che vanno oltre una partita persa. Oggi come oggi riesco a superare i problemi molto più facilmente perchè la vita vale più di tutto. Se ho avuto paura? Mi rendevo conto di quello che sarebbe potuto essere quando ero in attesa dell’operazione, la mia paura non era quella di non poter più tornare a giocare, ma di non poter essere più una persona normale, di non poter più godermi mia figlia e inoltre avevo una mano paralizzata. Quando mi sono svegliato ho capito che potevo muovermi e piano piano sono tornato al 100 per cento.

“Dopo l’intervento alla testa, sarei potuto rimare a casa ed essere pagato comunque dall’assicurazione, invece ho preferito giocare. L’ho fatto sicuramente per me.

Sul rapporto con Stramaccioni: Mi trovo molto bene con lui, pur essendo giovane è molto preparato. Va d’accordo con tutti perché parla con tutti, comunica molto e noi proviamo ad aiutarlo perché anche lui ha bisogno della nostra esperienza. Credo che insieme, considerando anche i cambiamenti importanti che ci sono stati, abbiamo fatto abbastanza bene. Questo dobbiamo dirlo, non dobbiamo nasconderci. E’ una stagione difficile, di ricostruzione e finora siamo nelle possibilità di lottare su tutti i fronti.

In chiusura una battuta sul Torino di Giampiero Ventura, prossimo avversario in campionato: Sappiamo che le sue squadre giocano bene a calcio. Io non ho avuto la possibilità di lavorare con lui, ma chi lo ha fatto mi ha detto che prepara molto bene le partite. Giocano a memoria, certo poi la differenza la fa la qualità, l’esperienza, ma mi piace come giocano le sue squadre e so che sarà dura per noi come lo saranno tutte le partite che dovremo affrontare nel girone di ritorno.

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