Guarin: “Non mi considero un regista. Strama ci dà fiducia e in questo campionato…”

Guarin Partizan-InterFredy Guarin intraprese la sua carriera europea in Francia al Saint-Etienne dove, dal 2006 al 2008, collezionò 48 presenze condite da 4 gol. A quel tempo, il Guaro aveva appena vent’anni e ancora non era il toro apprezzato attualmente dai tifosi nerazzurri.

Proprio dalla Francia, sul principale quotidiano sportivo transalpino, L’Equipe, il centrocampista colombiano è tornato a parlare in merito a diversi argomenti, tra cui la sua nuova posizione in campo e il rapporto che lo lega con Stramaccioni: “L’idea è stata di Andrea Stramaccioni, e mi piace molto. Lui mi conosce bene, ha capito subito che in quella posizione potevo dare molto. E io stesso in quel ruolo mi trovo a mio agio, le statistiche parlano da sole. Anche se devo sforzarmi di meno per rientrare in difesa, so anche che non posso fare in modo che la squadra cada non appena perde il pallone. Perciò difendo il più possibile, perché ho le qualità per farlo. Però non mi considero un vero e proprio regista, mi ritengo più un numero otto“.

Guarin, descrive così il giovane tecnico nerazzurro: “Anche se ha 37 anni appena, penso che sia un allenatore dalla grande esperienza. Ci dà fiducia e ci responsabilizza. E poi è sempre molto simpatico con noi. Credo che essendo così giovane riesca a far passare meglio i propri messaggi all’interno del gruppo e ci capisce molto bene“.

In campionato la vetta dista 7 punti e l’Inter ha davanti a sé tre squadre: “Vero, non c’è solo la Juventus. Questa Serie A è un torneo molto combattuto, c’è pressione ad ogni giornata del campionato. Ma siamo molto motivati per fare una grande stagione. Per lo scudetto vedremo, non è quello il nostro vero obiettivo, noi puntiamo a tornare sul podio del campionato e a giocare la prossima Champions League“.

Infine, un ricordo sugli anni trascorsi al Saint-Etienne: “Ricordo soprattutto il freddo. In città non c’era molto da fare. Con Ivan Hasek andava tutto bene, poi quando è arrivato Laurent Roussey non ho più giocato. E’ stato lui che mi ha tarpato le ali. Ma non ho alcun rancore, guardo sempre il lato positivo delle cose. In Francia ho potuto scoprire l’Europa, e forgiare il mio carattere. E per questo ringrazio il club. I tifosi, poi, erano eccezionali“.

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