Guarin, l’arma letale che “spacca” in due le difese avversarie

Inter-Vaslui GuarinNel calcio italiano di oggi, accusato di aver perso progressivamente spettacolarità con il passare delle stagioni, complici i soldi che non abbondano nelle casse dei nostri club e le pressochè infinite disponibilità di sceicchi e magnati russi, i quali, con offerte a dir poco irrinunciabili, attirano i top player lontano dalla nostra Serie A, una delle note più liete, sia per rendimento che per qualità delle giocate, è Fredy Guarìn, centrocampista offensivo dell’Inter, vera e propria arma letale al servizio di Stramaccioni.

Arrivato in prestito dal Porto nella Milano nerazzurra un anno fa, il colombiano è riuscito a farsi apprezzare con prestazioni importanti, convincendo la dirigenza nerazzurra a sborsare in estate gli 11 milioni di euro necessari ad acquistarlo a titolo definitivo dai Dragoni di Oporto.

Nonostante abbia mostrato qualche lacuna quando si è trattato di giocare in un centrocampo a 4, l’ex centrocampista, tra le altre, di Saint-Etienne e Boca Juniors ha fornito le sue prestazioni migliori con la linea mediana formata da 3 uomini (5 contando anche i due esterni di fascia); con il passare delle giornate, Stramaccioni, complici sia le condizioni non brillantissime dei suoi attaccanti (prima Palacio, ora Milito) e la “grana” Sneijder, ha ritagliato per il Guaro il ruolo di centrocampista offensivo che, partendo dalla mediana, riesce a inserirsi negli spazi creati dalla prima punta, procurando così diversi grattacapi agli avversari.

Oltre a sfruttare i varchi creati dai compagni, Fredy è in grado di “spaccare” letteralmente in due le difese avversarie, grazie a una forza fisica impressionante, a una straordinaria facilità di attraversare il campo palla al piede e a un tiro dalla distanza davvero incredibile; a testimonianza di ciò, basti pensare al gol del raddoppio di Milito allo Juventus Stadium, azione in cui Guarìn, dopo aver rubato palla a Vidal, s’involò a grandi falcate verso la porta juventina, prima di scaricare un missile respinto da Buffon e ribadito in rete dal Principe.

Nel 3-5-2, che altro non è che un 3-4-1-2 mascherato, il ruolo del nazionale colombiano è di vitale importanza perchè consente di aggiungere un po’ d’imprevedibilità alla manovra interista, grazie ad accelerazioni che aprono le difese avversarie, spesso arroccate nella trequarti difensiva, soprattutto a San Siro; il dinamismo del numero 14 nerazzurro è l’arma in più, insieme alle magie inventate da Cassano, della manovra d’attacco interista, vista l’assenza di un vero e proprio playmaker.

Nonostante Sneijder sia a un passo dall’addio, con i turchi del Galatasaray sempre in pole (ma attenzione a eventuali rilanci dell’ultimo minuto dalla Premier League), la trequarti nerazzurra non resterà sguarnita, visto che Fredy, dopo aver infiammato più volte nel corso di questo girone d’andata il popolo interista con le sue accelerazioni, è diventato uno dei punti di riferimento dei piani tattici di Strama.

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