Milito: “Stiamo andando oltre le aspettative. Dobbiamo lasciare Wes libero di scegliere…”

Bologna-Inter 10 esultanza MilitoApprofittando della sosta per le feste natalizie, Diego Milito ha trovato il tempo di concedersi ai microfoni di Andrea Paventi di Sky per analizzare la sua situazione e quella dell’Inter.

Il Principe, da vero leader dello spogliatoio nerazzurro, ha trattato, anche se con le pinze, l’argomento Sneijder.

Sto benissimo qui, all’Inter sono molto felice. Per questa squadra mi sento molto importante, l’allenatore ha fiducia in me e sento questa responsabilità. Mi dispiace non aver segnato in qualche partita, ma cerco di rendermi utile alla squadra anche in altri modi“.

Poi si passa a parlare anche di futuro, che potrebbe riportarlo in Argentina: “Ho ancora un contratto e spero di continuare. Cerco ogni giorno di ripagare la fiducia con un comportamenti da professionista. Quello che succede da qua a un anno e mezzo non si sa mai. Mi piacerebbe tornare nel mio Paese, non so quando. Devo vivere giorno dopo giorno. Sono contento di stare all’Inter“.

Il Principe fissa gli obiettivi per l’anno nuovo e analizza il 2012 che sta ormai volgendo al termine: “Mi piace la vittoria di tutti. Spero nel prossimo anno di continuare ad aiutare i miei compagni. Nella seconda metà dell’anno sono partiti giocatori importanti, il bilancio è positivo. Si stanno vedendo anche i risultati, stiamo migliorando tanto. Stiamo andando oltre le aspettative, ma la Juve va troppo forte. Speriamo di portarci a casa qualche trofeo nel 2013“.

Il rapporto con Stramaccioni: “E’ ottimo, ed è stato bravissimo da quando è arrivato. Ha detto quello che pensava a ognuno di noi. E’ giovane ma ci ha dimostrato di saper allenare l’Inter”. Milito ha davvero bisogno di un vice? “Devono valutare allenatori e dirigenti“, tronca l’attaccante.

Chiosa finale sul caso Sneijder: “E’ un tema difficile per noi. Gli vogliamo bene, è un giocatore importante che ci ha dato tantissimo, per noi il rapporto con lui è ottimo. Dobbiamo lasciarlo libero di scegliere la sua strada, senza stargli addosso. Deciderà lui cosa fare con la società“.

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