Milito: “L’Inter era nel mio destino, c’è un legame speciale. Devo ringraziare Strama perchè…”

Milito Juventus-Inter esultanzaNella tredicesima puntata di “Drive Inter”, programma in onda tutti i mercoledì su Inter Channel, Nagaja Beccalossi ha avuto come ospite uno dei grandi della storia nerazzurra del presente e del recente passato: Diego Alberto Milito.

Il Principe si è subito soffermato sull’affetto e sul calore che riceve quotidianamente dal popolo interista: “Fa sempre piacere sentire che i tifosi sono pazzi di me, sono sempre stato grato alla gente nerazzurra. Dal primo giorno c’è stato un legame speciale, senza aver fatto ancora niente. I tifosi sono la cosa più bella, l’anima di ogni società”.

Il numero 22 nerazzurro ripercorre quindi la sua lunghissima storia nei derby, da quelli in Argentina con la maglia del Racing Avellaneda contro l’Independiente, a quelli sotto la Lanterna con il Genoa, fino al più bello vissuto in nerazzurro: Il primo ufficiale, quando vincemmo 4-0 nel 2009. Era la seconda gara di campionato, venivamo da un pari col Bari a San Siro. Giocammo una partita straordinaria, vincemmo ampiamente di quattro gol e anche quello di ritorno fu fantastico, perché eravamo in dieci per l’espulsione di Sneijder e soffrendo vincemmo.

Difficile decidere il gol più bello, soprattutto per uno come lui che in carriera ne ha messi a segno 230: “Durissima scegliere. I due gol di Madrid sono il sogno di tutti, chiunque vorrebbe giocare una finale di Champions. Poi, fare due gol è il massimo… Anche il gol di Siena per me è stato speciale, quello in Coppa Italia alla Roma. Ognuno ha il suo significato”.

L’arrivo ad Appiano era già scritto “perché sono arrivato nell’anno più bello della storia dell’Inter. C’erano stati contatti anche dopo la prima stagione al Genoa, potevo arrivare ma sono andato a Saragozza. Poi credo che fosse nel destino dover arrivare all’Inter.

E sul vice-Milito? “Basta, è diventata una telenovela (ride, ndr). Ci sono sempre tanti talenti in giro. A me piace tantissimo Destro come giocatore, l’ho visto in allenamento e tre anni fa fece anche il ritiro con noi. Ora è diventato un buon attaccante, può crescere tanto perché è giovane e farà una buona carriera”.

Dai ricordi del passato ai compagni di oggi: Palacio è un ragazzo straordinario, oltre che un campione. Ha sempre dimostrato quello che vale, dal Boca a Genova. Cassano invece è eccezionale. Il giorno che è arrivato all’Inter gli ho detto: ‘Stavolta giochiamo insieme, abbiamo sempre giocato contro’, da Genova alla Liga. Ho sempre vinto per fortuna contro di lui (ride, ndr). Avevo un ottimo rapporto da avversario con Antonio, qui all’Inter ovviamente scherziamo sempre insieme.

Parole anche per colui che lo ha saputo riportare ai massimi livelli, mister Stramaccioni: “Dal primo giorno mi ha parlato e dato fiducia totale, dicendo che ero il suo centravanti. Il massimo, per me. Dall’inizio ho sempre voluto ripagare la sua fiducia, dovrò ringraziarlo sempre. Ed è anche un grandissimo allenatore. Quando ha detto che sono una sorta di capitano morale mi ha fatto molto piacere, poi la fascia è di Zanetti e rimarrà sempre a lui per fortuna (sorride, ndr). Io voglio dare sempre tutto, perché ci tengo al gruppo. E lo fanno tutti”.

Chiusura sul capitan Zanetti: “Pupi è un amico, che posso dire? Lo conoscete tutti. Non ho parole, è straordinario. C’è un gruppo veramente bello, fantastico. Per noi è fondamentale, un punto di riferimento per tutti oltre a essere il capitano”.

Impostazioni privacy