Juan Jesus: “Voglio fare la storia dell’Inter. Strama mi aiuta e ho imparato tanto da Samuel”

Ospite dell’undicesima puntata di Drive Inter, programma condotto da Nagaja Beccalossi e in onda su Inter Channel, il giovane difensore brasiliano Juan Jesus ha rilasciato una bella intervista parlando della sua carriera e del suo approdo in maglia nerazzurra.

E’ quasi un anno che sono all’Inter – esordisce l’ex Internacional – ma rispetto all’inizio è cambiato tanto, perchè prima non giocavo mai e mi allenavo soltanto. Adesso sto giocando sempre, sto aiutando la squadra. Spero di poterlo fare ancora per tanto tempo“.

A proposito delle difficoltà incontrate nel passaggio dal campionato brasiliano alla Serie A, Juan spiega: Qui si lavora molto sulla tattica, mentre in Brasile è incentrato tutto sulla corsa e sulla velocità. Per fortuna all’Internacional lo stile di gioco era molto simile a quello che sto incontrando qui, poi Stramaccioni mi ha sempre aiutato. Mi ha dato fiducia e, anche se è giovane, mi ha insegnato tante cose. Possiamo crescere insieme.

Si passa poi a parlare dei compagni di squadra: “Una menzione particolare credo la meriti Andrea Ranocchia, un  giocatore intelligente e tranquillo, veramente un bravo ragazzo. Lo considero un mio amico. Il leader, però, resta Walter Samuel, ho imparato tanto da lui, come da Cordoba quando ancora giocava. I nostri attaccanti? Milito e Cassano ti mettono sempre in difficoltà, hanno una qualità incredibile. Poi Antonio ha portato allegria nel gruppo”.

Tornando sul suo arrivo a Milano, il numero 40 nerazzurro ammette: “Non pensavo di arrivare in Europa così presto, magari credevo di restare all’Internacional fino ai 23/24 anni. Credo che l’Inter mi abbia seguito al Mondiale Under 20, lì mi hanno scoperto perché abbiamo fatto molto bene. E’ un club che ha vinto tutto, quando mi ha cercato ero davvero felicissimo. Vi svelo che c’erano tre o quattro top team, però parlando con la mia famiglia e con il mio procuratore ho scelto l’Inter, il massimo. C’erano anche brasiliani, da Maicon a Julio Cesar, tutti si sono trovati bene, come anche Ronaldo in passato. Volevo fare la storia qui, questo è il mio obiettivo e vorrei restare in nerazzurro per altri 10 o 15 anni”.

In chiusura una domanda sulle soddisfazioni più importanti della sua carriera: “Sicuramente esordire con la maglia della Seleçao. La mia prima convocazione risale a quando avevo 16 anni, poi con l’Under 20 abbiamo vinto, nello stesso anno, sia il campionato Sudamericano che il Mondiale. Poi c’è stata l’Olimpiade, difendere la maglia del Brasile era un sogno immenso. Da li è cambiata la mia vita”.

Poi ci sono l’Inter e San Siro: Un’emozione pazzesca vedere lo stadio pieno. E ancora oggi provo tanta emozione quando entro in campo, perchè vesto la maglia dell’Inter, una squadra grandissima. Se vinci la Curva è fantastica. Per 15-20 anni spero di giocare ancora qua e di dare il massimo per questi colori. So che è un caso raro, ma si può fare. Spero di vincere tutto, lo scudetto e la Champions. Si può fare”.

Impostazioni privacy