Finalmente il vero Palito!

Abbiamo dovuto aspettare quasi mezza stagione per registrare una prestazione convincente di Alvaro Pereira, ma ora possiamo dire che ne è valsa la pena. Contro il Napoli l’esterno uruguaiano ha finalmente messo in mostra il suo vero valore, facendo capire ai tifosi il motivo del suo approdo all’Inter nella scorsa finestra di calciomercato. Soprattutto ha dimostrato di avere quella personalità che in molti ormai dubitavano potesse sfoggiare.

Quella di domenica sera è stata un’ottima prova per molti motivi. Innanzitutto era la prima volta, dopo l’esordio da interno di centrocampo con la Roma, che Pereira veniva schierato dal primo minuto in un “big match”, i precedenti (contro Fiorentina, Milan, Juventus) lo avevano visto sempre in panchina a sostenere i compagni, nulla di più. Era quindi importante capire come sarebbe stato il suo approccio ad una gara così calda nonostante il gelo di San Siro.

Fin da subito il numero 31 nerazzurro non ha mostrato alcuna esitazione, lottando su ogni pallone e proponendosi con costanza in fase offensiva per duettare con Cassano. La sua spinta sulla fascia ha messo così in grande difficoltà la retroguardia del Napoli, costretta a tenere sempre un difensore in quella posizione per cercare di arginare le sfuriate dell’ex Porto. Un’arma tattica pensata da prof. Strama per impensierire gli azzurri sfruttando i buchi lasciati dalle sgambate offensive di Maggio.

Che la mossa del mister abbia dato i suoi frutti lo ha mostrato il contributo decisivo di Pereira al secondo gol nerazzurro. In quell’occasione dopo una progressione di 70 metri l’uruguaiano ha messo un pallone insidioso in mezzo e dalla respinta della difesa è nato il passaggio di Guarin per il Principe.

Ma Alvaro è stato fondamentale anche nella seconda metà di gara, quando, messo in cassaforte (si fa per dire visto quanto si è dovuto soffrire) il risultato, i nerazzurri si sono chiusi nella propria metacampo ad aspettare il Napoli, per poi cercare di far male in contropiede. L’esterno sinistro interista è riuscito infatti non solo a contenere Maggio, insieme a Cavani e Hamsik l’elemento più pericoloso degli azzurri, ma anche a riproporsi con continuità nelle rare occasioni di ripartenza.

A parte qualche sbavatura, con un quasi autogol che rischiava di annullare quanto di buono s’era visto fino a quel punto, si può quindi dire che Pereira abbia per la prima volta convinto i tifosi interisti.

Ora all’ex Porto non resta che confermare quanto di buono si è visto ieri sera, cercando di migliorare in quelle lacune tattiche che finora ne avevano ritardato l’ambientamento in Serie A. La strada per conquistarsi la fascia sinistra è ancora lunga, ma domenica il Palito ha finalmente mosso il primo passo in quella direzione.

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