Handonovic: “Sorrido quando serve, ma prima viene il lavoro. La mia parata migliore…”

Prima volta negli studi di Inter Channel per Samir Handanovic, ospite dell’appuntamento speciale con “Prima Serata”, programma condotto da Roberto Scarpini in onda sul canale tematico nerazzurro. Sono tanti gli argomenti affrontati dal portiere nerazzuro, che ha risposto alle molteplici curiosità dei tifosi.

La parata migliore che io abbia mai visto penso che sia stata quella di Buffon nella finale di Champions League di Manchester tra Juventus e Milan sul colpo di testa di Inzaghi – esordisce l’estremo difensore sloveno – è stata difficile ma molto bella. Mentre dal canto mio la migliore è stata quella realizzata con il Partizan Belgrado al Meazza lo scorso 25 ottobre. Qual è il portiere più grande di tutti i tempi? Peter Schmeichel. Ha vinto tutto giocando 7 o 8 anni ad altissimo livello a Manchester. Per il nostro ruolo credo che il campionato inglese sia quello più difficile perchè i portieri sono poco protetti e c’è un calcio più fisico”.

“Generalmente, noi portieri leghiamo molto più tra di noi – prosegue Samir -. Ad esempio quando sono arrivato ad Udine Morgan De Sanctis mi ha aiutato tanto, mi ha preso compagno di stanza e lo ringrazio molto. Oggi è Belec il mio compagno di stanza, non a caso è quello con cui ho legato di più. Che idea mi sono fatto dell’ambiente nerazzurro? È sereno, non ho avuto particolare difficoltà ad inserirmi, i miei compagni sono molto disponibili e per adesso l’ambientamento è andato liscio. Sto imparando a conoscere il gruppo, un portiere deve capire quali sono le caratteristiche dei propri compagni, trovarsi bene con loro e sapere nella partita che cosa ci si può aspettare”.

Adesso come adesso è presto per dire dove possiamo arrivare, ci sono tante partite, dobbiamo pensare gara dopo gara, senza andare troppo lontano, pensiamo al Napoli che sarà già una bella battaglia. C’è stato un calo come capita a tutte le squadre, qualche partita non ci è andata bene, ma si va avanti, non si devono trovare particolari motivazioni. Tutti vogliono vincere, tutti lottiamo, non è facile, ma gli obiettivi sono li stessi per tutti”.

In chiusura una battuta sulla sua capacità di non lasciar trasparire troppo le sue emozioni: “È vero, non lascio vedere tanto però posso dire che mi sono emozionato 7 o 8 anni fa quando sono arrivato in Italia e ho giocato contro l’Inter al Meazza. Sono uno che sorride quando c’è da sorridere, prima viene il lavoro. Non sono stato un protagonista assoluto, ma la soddisfazione l’ho avuta negli anni vedendo i miei miglioramenti. Se sognavo l’Inter? Non sognavo una squadra in particolare, si sanno quelle che hanno qualcosa più degli altri, mi sarebbe solo piaciuto rimanere in Italia“.

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