Strama: “Non siamo al meglio ma abbiamo dato tutto. Sneijder? L’Inter viene prima di tutto”

Massimo risultato con il minimo sforzo. Nella gara valida per la 15^giornata di Serie A un’Inter spenta ottiene tre punti pesantissimi contro il Palermo dell’ex Gasperini. In un pomeriggio privo di emozioni a decidere la gara è un autogol di Garcia, che permette ai nerazzurri di ritornare alla vittoria dopo tre partite e di non perdere ulteriori passi dalla testa della classifica. Gli uomini di Stramaccioni hanno controllato la partita rischiando quasi nulla ma, allo stesso tempo, creando poco. La fortuna però, questa volta, è stata dalla parte della Beneamata.

Tanti i temi trattati nel post-match dall’allenatore nerazzurro che, ai microfoni di Sky, ha così sintetizzato la gara: “Era un po’ che non tiravamo un sospiro di sollievo, da qualche giornata. Credo che in un momento così, in cui non siamo al meglio come condizione globale, la squadra abbia fatto il massimo. Siamo stati continui nel fare la partita: primo tempo meglio, con situazioni da gol più pulite; poi siamo calati nella ripresa, ma il gol ha reso tutto più facile. Abbiamo concesso pochissimo al Palermo, se non un tiro dalla distanza a Ilicic nel primo tempo”.

Stramaccioni si sofferma anche sui singoli, elogiando Pereira e ringraziando Milito per aver stretto i denti: Pereira? Forse oggi la sua miglior partita in Italia. Non è facile venire da un campionato come quello portoghese e calarsi nella Serie A. Per essere mancino, è un esterno di grandissima prospettiva e l’abbiamo preso battendo la concorrenza di tante squadre, anche italiane. Abbiamo coperto egregiamente quel ruolo con il suo acquisto. Milito è apparso stanco?  Diego oggi va ringraziato perché non era in condizione. Perchè l’ho sostituito con Guarin e non con Livaja? Era il classico caso che per attaccare serviva un giocatore più lontano dall’area di rigore. Guarin mi ha dato uno scarico in più, che è quello che ti dà il possesso. Appena entrato, con Nagatomo, ha creato superiorità sulla destra ed è andata bene”.

L’allenatore romano prova anche a spiegare la scelta di un Coutinho un po’ più indietreggiato rispetto alla posizione occupata solitamente da Cassano: “Con Antonio attacchi in un modo, con Cou in un altro. Oggi mi serviva una qualità ‘bassa’ per avere un gioco nei 20 metri, visto che non dispongo di un regista. A Torino era diverso, perché la Juve non si difendeva in 10 dietro la linea della palla e c’era Cassano, che aveva altre caratteristiche. Anche perché se fosse così facile trovare la ricetta giusta per vincerle tutte, sarebbe fatta fino alla fine”.

In chiusura una battuta sul caso Sneijder: Io ho il diritto di scegliere chi voglio e metto in campo altri in questo momento. Sono totalmente allineato con il presidente, i dirigenti e la società tutta: a Wes voglio bene, ma non mi parlate di mobbing. Il gradimento tecnico-tattico in altri tempi è sempre stato non equivoco, anche il rapporto personale è ottimo con Wes. Domani s’incontrano, speriamo bene. Comunque in generale l’Inter viene prima di tutto“.

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