Si è concluso in parità, uno a uno, il derby Primavera tra Inter e Milan al Centro Sportivo “Vismara”. I nerazzurri hanno riacciuffato la partita nel recupero del secondo tempo grazie ad un rigore di Benassi al termine di una partita poco brillante per i ragazzi di Bernazzani.
L’Inter schierata con un 4-2-3-1 che diventa un 4-4-1-1 in fase di non possesso, inizia bene la gara costruendo un paio di buone chance nei primi dieci minuti con Forte ed Olsen. Piano piano però i nerazzurri iniziano ad abbassare il baricentro della squadra lasciando il pallino del gioco ad un Milan, schierato con un’inedita difesa a tre, generoso ma poco preciso in fase di costruzione.
Ad inizio ripresa la rete del Milan sull’asse Valoti-Petagna, costringe Bernazzani a cambiare il piano partito con l’inserimento prima di Bocar per l’infortunato Terrani e poi, a metà ripresa, di Colombi per uno spento Forte. Con il punteggio dalla propria parte il Milan bada a difendere il risultato facendo densità davanti alla propria area di rigore e cercando di evitare disattenzioni sui calci piazzati con l’Inter che però riesce a rendersi pericolosa solo in un paio di circostanze, proprio sugli sviluppi di corner o punizioni ed in contropiede con Bocar che spreca da ottima posizione.
L’ultima disperata mossa di Bernazzani vede l’entrata di Zaro al posto di Donkor con il gigantesco difensore centrale avanzato in attacco. I centimetri ed i chili degli avanti nerazzurri creano lo scompiglio nell’area rossonera negli ultimissimi minuti con Bocar che riesce a conquistarsi un dubbio rigore nel terzo di recupero dopo che però un paio di minuti prima l’arbitro ne aveva negato uno evidente a Garritano, nell’occasione ammonito per la seconda volta e conseguentemente espulso.
Bernazzani può accontentarsi del punto guadagnato nel finale ma l’impressione è che questa squadra non sia all’altezza dell’undici che tanto bene ha fatto nella passata stagione conquistando Next Generation Series e scudetto. In mezzo al campo Benassi ed il danese Olsen garantiscono qualità e buona quantità si sente la mancanza di due primattori come Crisetig e Duncan, ma soprattutto davanti mancano giocatori che possano fare la differenza come riuscivano a farla con continuità nella passata stagione Daniel Bessa e Samuele Longo.