Milito: “L’Inter per me è stata un sogno. Con Cassano e Palacio…”

E’ un Diego Milito a tutto campo quello che ha parlato ieri ai microfoni di Inter Channel, durante la puntata di “Prima Serata”. Il primo pensiero del Principe è rivolto ai suoi compagni di reparto che lo stanno aiutando in questo periodo: “Nella mia carriera mi sono sempre adattato a ogni sistema di gioco e compagno. Ora sto giocando con Rodrigo e Antonio che ti aiutano e ti danno palle gol. Mi trovo alla grande con loro.

Fondamentale, allo stesso modo, il supporto dei tifosi: Il loro affetto dà un’emozione incredibile. Mi sono sempre stati vicini e io cerco di dare sempre il massimo anche e soprattutto per loro. Sono questi i veri tifosi, quelli che stanno sempre vicini, non riuscirò mai a ripagare tutto l’affetto che mi dimostrano“.

Nel frattempo in studio iniziano a scorrere le immagini della stagione 2009-2010, l’anno del triplete: “Un’annata difficile da ripetere, ma noi ce la mettiamo tutta e cerchiamo sempre di dare il massimo. Dalle immagini in nerazzurro la scena poi si sposta sulle altre casacche indossate dal Principe: “Arrivare all’Inter è stato un sogno, ed era nel destino, perché prima di andare in Spagna c’era già stata una possibilità nel 2005, ma poi sono andato al Saragoza con mio fratello. Alla fine l’Inter, però, è arrivata lo stesso – prosegue -. Il Racing Avellaneda è la mia casa, ho cominciato a giocareci a 9 anni ed ho vinto un campionato lì dopo 35 anni che non vincevano, qualcosa di speciale. Tanto speciale quanto lo è stato poi stato il Genoa, la mia prima squadra in Europa. Sarò sempre grato ai rossoblu. I tifosi sono sempre stati meravigliosi, proprio come quelli dell’Inter”.

Diego si dichiara disposto a tutto pur di vincere lo scudetto: “In caso di vittoria finale potrei anche farmi biondo”, afferma ridendo. Il pensiero poi corre ai titoli già vinti: A Madrid dopo la seconda rete pensai che ormai eravamo vicini, vicini a coronare un sogno. Ogni tanto mi sento ancora con Mourinho, con lui ho un ottimo rapporto”.

Sorride quando gli si chiede se a lui servirebbe quel famoso vice, tanto inseguito ma mai arrivato (anche se Palacio ha dimostrato di poterlo fare): “E’ una domanda non per me ma per il mister e per chi fa il mercato, e qui ci sono già persone adatte e brave nel farlo, non hanno bisogno di un mio consiglio. Io penso solo a giocare.  Proprio come ha affermato capitan Zanetti: “Smetteremo di giocare tutti prima di lui, è incredibile”, afferma sorridendo.

Infine, il Principe si sofferma sulla vittoria ottenuta nell’ultima giornata di campionato contro la Juve: “All’intervallo eravamo arrabbiati, ci sarebbe dovuta essere un’espulsione clamorosa, oltre al fatto che il loro gol era in fuorigioco. Comunque ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che avremmo potuto farcela. Alla fine è stata una bella soddisfazione: sarà un ricordo importante, siamo stati i primi a vincere in quello stadio, è un qualcosa di molto bello aver tolto loro l’imbattibilità dopo 49 partite”.

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