Al cuore non si comanda: Cassano sfida il suo passato

Tre anni e mezzo non si possono dimenticare facilmente, specie se in quel periodo riesci a rilanciarti come calciatore, ottieni risultati prestigiosi come la conquista del 4^posto e conosci quella che, di lì a poco, sarebbe diventata tua moglie.

Forse stasera, prima dell’ingresso in campo, tutti questi pensieri passeranno nella testa di Antonio Cassano, tifoso dell’Inter sin da bambino e attuale capocannoniere della squadra nerazzurra, che però a Genova, sponda Samp, ha forse vissuto le sue stagioni migliori, sia in campo che fuori; Genova è stata infatti la città che ha riconsegnato al calcio italiano un giocatore che si stava smarrendo tra panchina e chili di troppo nel Real Madrid.

Nonostante qualche bizza o, se preferite, qualche “Cassanata”, come ad esempio il lancio della maglia all’indirizzo dell’arbitro Pierpaoli dopo un espulsione nel marzo 2008, in Liguria Antonio è cresciuto sia come calciatore, realizzando, in tutte le competizioni, 41 gol in 115 partite e portando la Sampdoria a disputare i preliminari di Champions League, sia come uomo.

In questa stagione Cassano ha già avuto modo di mettere alla prova le sue emozioni trovandosi faccia a faccia col suo recente passato nel derby contro il Milan, sua ultima squadra prima dell’approdo alla corte di Stramaccioni; quella sera, il talento di Bari Vecchia disputò un primo tempo incolore e, complice l’espulsione di Nagatomo dopo pochi istanti della ripresa, venne sostituito per ridare equilibrio in difesa. Quella rimane finora forse l’unica partita sottotono del numero 99 nerazzurro.

La speranza è che stasera FantAntonio, che potrebbe essere schierato nell’undici titolare, non si faccia prendere dall’emozione e possa contribuire alla vittoria, magari con un gol. A onor del vero, c’è un precedente che può lasciar ben sperare tutto il popolo interista: Cassano ha già segnato un gol alla Sampdoria, quando vestiva la maglia del Milan, il 16 aprile 2011, due giorni dopo la nascita del suo primogenito.

Il “pibe de Bari”, soprannome che porta in dote dai tempi dei suoi anni trascorsi nella squadra della sua città natale, ha più volte dichiarato come Genova sia la sua vera casa e non ha mai nascosto il desiderio di tornare un giorno alla Samp, magari come dirigente; sarebbe il coronamento di un sogno, il miglior happy ending di una carriera vissuta da protagonista.

In attesa di conoscere quello che gli riserverà il futuro, Cassano si gode il suo presente nerazzurro, sognando un gol alla sua ex squadra e un trofeo a fine stagione.

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