Corsa e muscoli per sostenere il tridente: buona la prima per Mudingayi

Arrivato in punta di piedi, lontano dall’essere il tanto osannato playmaker di qualità ricercato durante tutto il calciomercato, Gaby Mudingayi si è messo finalmente alle spalle il problema muscolare che lo aveva tenuto lontano dal rettangolo di gioco nella prima parte di stagione, ed è pronto a vivere a pieno la sua esperienza con la maglia dell’Inter.

Domenica pomeriggio, contro il Catania, è arrivata la sua prima occasione da titolare in campionato e il centrocampista belga ha dimostrato subito che, quando c’è da correre e mostrare i muscoli, non è secondo a nessuno. Partita di tanta sostanza, di corsa, fatta di pochissime sbavature nonostante il duro avversario affrontato, pericoloso soprattutto per la velocità nelle ripartenze.

Il numero 16 nerazzurro, dunque, ha saputo sfruttare al meglio l’occasione concessagli da mister Stramaccioni, lanciando così un chiaro messaggio a tutti i compagni di reparto, che d’ora in poi avranno un rivale in più nella corsa ad una maglia da titolare in mediana.

Se da un lato l’esordio dal primo minuto al “Meazza” è arrivato anche grazie alle non perfette condizioni dei sudamericani (Guarin, Pereira e Gargano), rientrati ad Appiano solo giovedì dopo un lunghissimo viaggio transoceanico, dall’altro Gaby potrà continuare a giocarsi le sue carte in futuro, agevolato magari da un utilizzo più assiduo del 3-4-3, che potrebbe consentirgli di scalare ancor di più le gerarchie di Stramaccioni.

L’allenatore nerazzurro, infatti, ha schierato l’ex Bologna proprio nella giornata in cui è stato lanciato il tridente “pesante”: un modulo in cui diventa indispensabile avere giocatori votati al sacrificio, per mantenere sempre un certo equlibrio in fase di copertura, anche quando nessuno dei tre attaccanti si ricorda di rientrare dietro la linea della palla.

Non sarà il centrocampista di qualità sognato a lungo in estate, ma gli applausi di San Siro alla sua uscita dal campo dimostrano che la grinta, la corsa e il sudore saranno apprezzati tanto quanto un gesto tecnico.

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