Dal 3-5-2 al 3-4-2-1: ecco come può cambiare l’Inter di Strama

Le ultime vittorie dell’Inter sono state frutto di un cambio di modulo che ha permesso di dare maggiore solidità a una difesa che in trasferta ha subito soltanto un gol, ma che in casa ha stentato non poco. Dopo le debacle contro Roma e Siena infatti, Strama ha messo da parte il suo 4-3-2-1 per far posto a un più equilibrato 3-5-1-1 con i due esterni di centrocampo che avevano licenza di attaccare. Messo da parte, ma non abbandonato definitivamente.

L’idea del mister nerazzurro è sempre la stessa, vuole un gioco il più offensivo possibile, con almeno tre elementi in grado di fare la differenza da metà campo in su: tendenzialmente due trequartisti a sostegno di un’unica punta. In questo modo trarrebbe beneficio anche il gioco della squadra, che in queste ultime uscite ha fatto intravedere solo a sprazzi quella spettacolarità che Stramaccioni va inseguendo.

Il momento richiede però risultati immediati, sia per guadagnare terreno sulle inseguitrici sia per dare serenità al gruppo e continuare il trend di risultati positivi inanellato da cinque partite a questa parte. Ma, a testimonianza del fatto che Strama non ha abbandonato il suo credo tattico, già dalla partita contro la Fiorentina l’Inter è scesa in campo con un attaccante e due mezze punte, facendo vedere buone cose. Lo stesso modulo è stato utilizzato anche nel derby con Cassano e Coutinho a sostegno di Milito.

Con i rientri di Palacio, Sneijder e Alvarez le soluzioni in avanti non mancheranno e se finora il tecnico nerazzurro ha saputo gestire bene la situazione, portando avanti le proprie idee senza la presunzione di non volerle adattare al contesto (un netto passo in avanti rispetto ai suoi predecessori), non ci sono motivi per credere che, con qualche settimana di lavoro in più alle spalle, Strama non riesca a trovare i meccanisimi giusti per far bene anche con un modulo più offensivo.

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