La Gazzetta dello Sport fa i conti in tasca ai patron della Serie A. Moratti…

Nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport spunta un’interessante inchiesta sulle cifre spese dai dieci grandi patriarchi del calcio italiano (Moratti, Berlusconi, Agnelli, Garrone, Della Valle, Preziosi, Zamparini, Pozzo, De Laurentiis, Lotito) per le rispettive società. Il calcolo preciso conta ben 2,5 miliardi di euro e si riferisce a tutti gli apporti in conto capitale, sotto forma di versamenti o ricapitalizzazioni, che si sono resi necessari per tenere in vita il giocattolo.

Una cifra che, in periodo di austerity economica, risulta ancora più impressionante e che sta spingendo i presidenti a cercare il sostegno di capitali stranieri. Per quanto riguarda le casse nerazzurre, dal 1995 gli interventi dei soci sono ammontati addirittura a 1.160 milioni. Massimo Moratti ha tirato fuori di tasca sua oltre un miliardo. Confrontando i numeri con le altre due big del calcio italiano risulta che Berlusconi, proprietario della società rossonera dal 1986, in 26 anni ha sborsato quasi 600 milioni di euro per assicurare la continuità aziendale del club. Più complicata la situazione in casa Juventus:  la quotazione in Borsa del 2001 ha portato nelle casse dell’Ifi, la holding di casa Agnelli, 100 milioni, destinati a risollevare le sorti dell’allora agonizzante Fiat; nel post-Calciopoli si è proceduto a due aumenti di capitale, per un totale di 225 milioni: 141 sono stati garantiti dalla Famiglia, il resto dal mercato e, in minima parte, dai libici.

Immediatamente sotto, due capitani d’industria come Garrone e Della Valle. In 11 anni il primo ha assecondato le ambizioni della Sampdoria al prezzo di 181 milioni, un po’ di più dei 165 versati nel forziere della Fiorentina dal secondo. Non hanno mostrato il braccino corto nemmeno Enrico Preziosi (64 milioni al Genoa) e Massimo Zamparini (59 milioni al Palermo). Ma c’è pure chi va controcorrente: presidenti che sono riusciti a tenere i conti in ordine evitando di intaccare le loro risorse personali. Il primato spetta a Claudio Lotito. Per assumere il controllo della Lazio (al 67%) ha investito 21 milioni tra il 2004 e il 2006, ma i costi di acquisizione sono esclusi dai nostri calcoli. Mai il patron biancoceleste è dovuto intervenire in conto capitale per soccorrere il club. Lo ha imitato, a parte le prime difficili stagioni, Aurelio De Laurentiis. E sostanzialmente pure Giampaolo Pozzo (20 milioni diluiti in 26 anni).

Fonte: Gazzetta dello Sport

(inchiesta a cura di Marco Iaria)

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