Da una sosta all’altra, due volti di una stessa squadra

Da una sosta all’altra, due volti di una stessa squadra. Un mese fa i giornali parlavano di una ricostruzione che proseguiva a rilento, di una squadra spezzata, di uno Stramaccioni troppo poco esperto per una panchina importante come quella nerazzurra, uno studioso di calcio cui il “maestro” Zeman aveva impartito la prima lezione. Insomma un progetto quasi alla deriva. E così veniva descritta l’Inter, senza gioco nè fame di vittorie. A distanza di un mese, però, tutto è cambiato.

L’ambiente nerazzurro non si è perso d’animo, Strama è stato bravissimo a tenere compatto il gruppo e ha lavorato sul campo cercando una soluzione ai problemi della squadra. Un cambio di modulo e il solito lavoro continuo sui giocatori; queste le armi dell’allenatore e le basi su cui è nata una squadra diversa rispetto a quella vista a inizio campionato. E a giudicare dai risultati l’inversione di rotta è evidente: dalla sconfitta con la Roma i nerazzurri hanno vinto quattro partite su cinque in campionato e hanno raggiunto la vetta del girone in Europa League.

Una solidità difensiva ritrovata, un centrocampo che finalmente comincia ad ingranare. L’Inter ora ha una sua identità, un suo equilibrio e lavora su un copione ben definito. Da una sosta all’altra. Dopo le due settimane d’inferno passate nel post-Roma i nerazzurri si sono avvicinati a quest’altro stop con entusiasmo e con il vento che soffia finalmente nella giusta direzione.

Ad aggiungere serenità all’ambiente è stata anche la vittoria nel derby. L’Inter, ovviamente, deve ancora crescere e correggere gli ultimi difetti ma il contesto che si presenterà alla riapertura del campionato sarà senz’altro l’ideale per continuare a costruire le basi su cui si poggerà l’Inter del futuro.

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