Il saluto di Julio Cesar: “Sono stati sette anni fantastici. Porterò con me solo ricordi meravigliosi”

Dopo aver salutato con grande commozione quelli che per sette anni sono stati i suoi tifosi, Julio Cesar si è fermato ai microfoni di Sky Sport per un’ultima intervista da nerazzurro.

“Non riesco a trovare le parole – spiega l’Acchiappasogni – ci tenevo tantissimo, perchè non avevo ancora avuto l’opportunità di parlare con i tifosi. Ieri, allora, ho chiesto al Presidente di farmi scendere in campo prima della partita per salutare tutti. Ho voluto raccontare velocemente i sette anni che ho trascorso qui. Spero che ai tifosi e alla società sia piaciuto il mio discorso”. 

Quali sono le immagini che ti vengono in mente in questo momento? La parata su Messi al “Camp Nou”, la Champions League vinta a Madrid, il rigore parato a Ronaldinho nel derby…

“Ci sono tante parate indimenticabili. Anche la parata su Muller nel secondo tempo della finale di Champions. Poi ci sono le papere…(sorride, ndr)

Cos’hai detto a Ibrahimovic prima di fargli la linguaccia nell’ultima stracittadina? Adesso puoi rivelarcelo…

“Siccome abbiamo giocato insieme qualche anno, gli ho detto ‘guarda che ti conosco bene e so che lo tirerai forte e centrale’ poi gli ho fatto la linguaccia, ma è servito solo per farlo arrabbiare. Lui ha tirato con ancora più cattiveria e dopo aver segnato mi ha detto ‘adesso vai in porta e prendi la palla’, ma queste sono le cose belle del calcio”.

Adesso andrai a giocare in Premier League. Che sensazioni hai e cosa ti aspetti da questa nuova avventura?

“La trattativa con il Queens Park Rangers è nata, più o meno, tre settimane fa. Mi hanno presentato il loro progetto e io ho accettato. Il presidente Tony Fernandes ha dimostrato di volermi a tutti i costi e mi ha fatto sentire importante. Questo, per un giocatore, è fondamentale. Vado in un campionato come la Premier League, che è seguito in tutto il mondo e penso che anche l’Inter sia felice perchè ha un progetto nuovo, con tanti giovani. Siamo tutti felici”.

Qualche ringraziamento da fare?

“Ne ho fatti tanti in campo. Ho paura di dimenticarmi qualcuno. Sono stati sette anni fantastici e porterò con me solo ricordi meravigliosi”.

Ti porti via anche un po’ di rammarico?

“Un po’ sì, ma cerco sempre di imparare qualcosa e di trovare il lato positivo anche in questi momenti”.

Un ultimo saluto…

“Ringrazio la città di Milano e tutti i tifosi, che mi sono stati sempre vicini. Sono contento di aver lasciato la mia impronta qui”.

 

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